Rimini, ponte di San Vito recupero archeologico e sociale

Archivio

Sulle orme degli antichi romani dal cuore della città fino alla periferia, dove oggi tutti possono ammirare anche l’arcata del Ponte di San Vito immersa nel verde. Il “pontaccio” come lo chiamano ancora gli abitanti della frazione, è oggi il fulcro di un’area archeologica che è diventata, grazie alla riqualificazione terminata nelle scorse settimane con la rifinitura di tutti gli arredi, un parco vero e proprio. «I cittadini hanno già preso a frequentarlo a piedi, in bicicletta, apprezzandolo moltissimi», conferma Piero Ricci della Pro loco di San Vito. E in effetti la partecipazione di centinaia di persone all’inaugurazione organizzata ieri dalla pro loco stessa e dalla parrocchia, alla quale ha partecipato il sindaco Jamil Sadegholvaad per il taglio del nastro, lo hanno confermato. «Per anni questa area era rimasta abbandonata e il ponte sommerso dalla campagna – spiega Ricci –. I primi scavi furono avviati nel 2004 ed emerse questa unica arcata di un ponte di epoca augustea con delle parti aggiunte poi nel Medio Evo, che gli archeologi hanno ipotizzato essere molto più grande, fino a una dozzina di arcate, costruito sull’Uso forse come monumento celebrativo. In realtà sono molti i misteri che avvolgono ancora queste vestigia romane, nel tempo spogliate di molte parti anche usate nei secoli anche per costruire altri monumenti cittadini, speriamo che in futuro altri scavi ed altri studi possano svelare ulteriori dettagli della storia di questa zona».

Oggi si può ammirare il ponte percorrendo un percorso ad anello che unisce le rovine del ponte stesso all’antico tracciato della via Emilia e al fiume Uso. La rigenerazione non è stata solo archeologica e ambientale, l’obiettivo è anche quello di dare un nuovo spazio di socializzazione, verde e per di più ricco di storia, alla frazione che qui potrà organizzare anche eventi.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui