Rimini, Polstrada, morto l’ispettore Raffaele Chianca

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«Un galantuomo che ha sempre rispettato chi aveva davanti. Non gli interessava chi fosse il suo interlocutore, anche se doveva mettergli le manette era una persona da rispettare. Era un vero galantuomo». È il primo concetto pronunciato da Andrea Colonna suo compagno di lavoro per 22 anni e dal sostituto procuratore Paolo Gengarelli quando gli si chiede chi era l’ispettore superiore in quiescenza della Polizia stradale di Rimini Raffaele Chianca, scomparso lunedì scorso dopo sei anni di una durissima battaglia contro un male ancora troppo spesso incurabile.

Grande uomo grande poliziotto

Sessantacinque anni, fino al 2017 alla guida della sezione di polizia giudiziaria della Polstrada è stato «un galantuomo che vedeva oltre i suoi occhi - ricorda commosso il pubblico ministero –. Questo gli permetteva di capire subito se un’auto era taroccata, se un documento di circolazione, una patente era falsa. Un investigatore dal grande intuito. Un esempio? Grazie a lui e alla copia ad un certificato di nascita che aveva custodito in uno scatolone alla vigilia di un Natale di tanti anni fa, siamo arrivati alla soluzione dopo 15 anni dell’omicidio di Massimo Iorio. Se ne è andata una grande persona che nonostante le sue qualità non si è mai vantata».

Il compagni di una vita

«Chi è stato per me Raffaele? Un maestro per quanto riguarda la professione. Un fratello maggiore per tutto il resto». Andrea Colonna che ora occupa l’ufficio dove Chianca ha trascorso giorni e notti per due decenni tiene a rimarcare l’umanità, il rispetto verso gli altri dell’amico: «Tante le persone che una volta uscite dal carcere dopo essere riuscite a rimettere in sesto la loro vita, lo hanno cercato per ringraziarlo. Raffaele conosceva il territorio alla perfezione e aveva una grande capacità di entrare in contatto con le persone».

Messa la divisa d’ordinanza (indossata solo in occasioni come un encomio da ritirare) in armadio, l’ispettore superiore «che se proprio gli si vuole trovare un difetto era quello di tifare Inter», ha messo il suo bagaglio di conoscenza ed esperienza in consulenze, corsi di formazione e aggiornamento per associazioni come l’Anvu della Polizia locale e l’Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale di cui era anche consigliere nazionale. Asaps presieduta da Giordano Biserni capo di Chianca quando Rimini non era ancora provincia «e dove tu facevi finta – ricorda – di darci retta per poi fare, ovviamente, come ti pareva, ma con iniziative sempre più efficaci e risultati eccellenti». A Biserni che saluta «un amico, un grande poliziotto, un vero professionista» non sono passate inosservate le infinite testimonianze d’affetto arrivate dopo la notizia «della tua scomparsa. Una reazione di affetto così corale e grande che ci è stato dato di vedere solo quando abbiamo pubblicato la notizia di un Caduto in servizio».

I funerali dell’ispettore superiore Raffaele Chianca che lascia la moglie e una figlia saranno celebrati domani alle 10 nelle parrocchia Santa Maria Maddalena in via dell’Edera 2.

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