Rimini, più di 900 infrazioni al semaforo rosso durante il lockdown

Rimini

RIMINI. Sono state oltre novecento infatti le infrazioni registrate tra marzo e aprile dai tredici impianti di rilevamento posizionati su sette incroci semaforici del territorio comunale. Un numero considerevole se si considera la ridotta circolazione di mezzi a causa delle misure messe in atto per il contenimento da contagio del Coronavirus, oltretutto particolarmente restrittive nel Riminese. Eppure, forse per l’illusione di godere di una sorta di immunità dettata dal periodo di chiusura totale o per semplice incoscienza, sono stati centinaia gli automobilisti che non si sono fermati allo scattare del rosso. Solo nel mese di marzo sono state 300 le infrazioni: un numero certamente inferiore alla media mensile pre-emergenza, ma che conferma un fenomeno preoccupante. E con l’allentamento delle misure è tornata a salire la “curva” delle infrazioni: ben 617 quelle registrate dalle apparecchiature nel solo mese di aprile.

Intensa l’attività di monitoraggio degli impianti posizionati all’incrocio di Via Regina Margherita/Via Catania, uno degli ultimi in ordine di tempo ad essere installato: da gennaio (mese di attivazione del sistema) ad aprile sono state mille le infrazioni registrate, più di un terzo del totale delle violazioni dei primi quattro mesi del 2020.   Gli altri incroci sotto controllo automatizzato sono Via Chiabrera -via Giangi-via Satta (attivo da gennaio), Statale 72- Via Gazzella; Via Caduti di Marzabotto - Via di Mezzo; Via Siracusa -Via Tommaso; Via Principe Amedeo - Via Perseo; Via Beltramini - Via Sacramora  (quest’ultimo solo direzione mare, a differenza degli altri, monitorati in entrambe le direzioni di marcia).

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