Racconta la vita dell’anarchico cesenate Pio Turroni il libro La rivoluzione comincia ora (Elèuthera editrice, 2022) che sarà presentato oggi alle 17.30 alla biblioteca Libertad di Rimini alla presenza dell’autore Lorenzo Pezzica, archivista e storico. Pio Turroni (1906-1982) per tutta la vita lavora come muratore. È un uomo semplice, un autodidatta, ma la sua non è una storia semplice. Schedato a sedici anni come sovversivo, diventa ben presto uno dei più importanti (e sorvegliati) anarchici italiani, intimo amico di militanti internazionalmente noti come l’ucraino Nestor Machno, quando è ormai esule in Francia, o come l’italiano Camillo Berneri, di cui è il più stretto collaboratore quando nel 1937 gli stalinisti lo ammazzano a Barcellona. Combatte il nazifascismo, il franchismo e lo stalinismo, anche se sono le democrazie a mandarlo ripetutamente in galera. Collabora con Garosci, Lussu, Valiani e molti altri «fuoriusciti» antifascisti. E tenta, con altri anarchici italiani e spagnoli, di far fuori Mussolini per ben tre volte. Senza riuscirci, ma senza smettere di combattere il fascismo in qualsiasi parte del mondo si trovi. Uomo d’azione e non di lettere, nondimeno fonda giornali e case editrici. Turroni frequenta anche Rimini: Ugo Gobbi, suo amico e pediatra, ne ricorda la capacità di colloquiare coi bambini e la costruzione della casetta per i giochi in muratura nel giardino del Ceis. Questo è stato Pio Turroni, mani callose, passione anarchica. Quello era il secondo tentativo. Il primo era sfumato nel maggio del 1937, ma Pio mica ci aveva rinunciato a far la pelle al duce. E ora ecco che si presentava l’occasione: le vacanze estive che Mussolini avrebbe trascorso a Riccione la prima settimana di agosto del 1938. Non c’era tempo da perdere. Gli autori dell’attentato sarebbero stati lui e Domenico: erano tutti e due di quelle parti e sapevano come muoversi. Il risultato è storia.

Rimini, Pio Turroni raccontato da Lorenzo Pezzica alla Libertad
