Rimini, Piazzetta San Martino. Il Comune: i lavori del Museo proseguono

Rimini

RIMINI. Piazzetta San Martino, i lavori continuano anche se gli scavi hanno portato alla luce alcuni reperti storici. In attesa che la Soprintendenza faccia tutti i rilievi si porta avanti la riqualificazione dei sottoservizi in un altro quadrante dell’area.

Cosa succede

Da settimane si lavora per realizzare il Museo Fellini e nella piazzetta San Martino sono emersi reperti storici: tracce di muri e due strutture cilindriche forse riconducibili a ossari. Scoperta che ha allarmato i gestori delle attività limitrofe, preoccupati dalla possibilità che i tempi si possano allungare. Il Comune replica: i lavori proseguono, il Museo Fellini è una priorità. In particolare, piazzetta San Martino ospiterà (oltre ai dehors dei locali) una fontana ornata da un rinoceronte a ricordare il film “Casanova”.
Quindi. Parallelamente agli approfondimenti archeologici in «un’area limitata della piazza, con scavi e rilievi» sotto la sorveglianza della Soprintendenza, «continuano in quel quadrante i lavori di valorizzazione, recupero e ammodernamento delle infrastrutture a carico di Hera». Palazzo Garampi lo precisa per allontanare la convinzione che la «realizzazione del Museo Fellini e la sua tempistica siano sospesi».

Arriva il Museo

Nell’occasione si ribadisce che quello in corso su piazzetta San Martino è un «intervento centrale e strategico» perché è «attuativo del complesso progetto per la realizzazione del Museo Fellini, un intervento che gode di finanziamenti pubblici per oltre 13 milioni che si estende dal Fulgor al Castel Sismondo».
Si tratta di luoghi della città che «appartengono a tutti i riminesi e che nel giro di pochi mesi verranno restituiti arricchiti e valorizzati da attrattive di valore internazionale».
Ciò insieme alla rigenerazione del giardino «attiguo ai Palazzi dell’Arengo e del Podestà, che diventerà parte qualificante del nuovo Museo d’Arte Moderna, la cui apertura è fissata il 14 marzo». Si tratta di «interventi che eleveranno la qualità complessiva di vita e di fruizione del centro storico, così come nelle intenzioni la sua attrattività, soprattutto verso i visitatori provenienti dall’Italia e da Paesi esteri, e quindi le potenzialità economiche e occupazionali».

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