Rimini. Perseguitata dalle ex del fidanzato: un incubo di due anni

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La Procura di Rimini ha chiesto il rinvio a giudizio per due donne accusate di atti persecutori e interferenze illecite nella vita privata ai danni dell’attuale compagna del loro ex fidanzato. La vicenda risale al 2018 e sarebbe andata avanti per un paio di anni, durante i quali la vittima sarebbe stata seguita, minacciata, offesa, filmata in maniera continuativa. Questa volta però, ad indossare i panni dei presunti stalker non sono stati due uomini, come spesso accade in situazioni analoghe, ma due donne di 35 anni, residenti nel Riminese, che si sono coalizzate, stando alla tesi dell’accusa, per rendere un inferno la vita della della ragazza che aveva preso il posto accanto all’ormai loro ex compagno. Entrambe le accusate, insomma, non avrebbero accettato di essere state lasciate una dopo l’altra e di essere state “sostituite” da questa terza donna. Per questo motivo si sarebbero accanite quindi con la nuova fiamma, mettendo in atto un piano articolato partito nell’ottobre del 2018 e terminato nell’autunno del 2020. Durante questi ventiquattro mesi le due avrebbero pedinato la giovane al supermercato che lei frequentava abitualmente; si sarebbero presentate nel suo posto di lavoro e a voce alta, rivolgendosi anche direttamente a lei, l’avrebbero insultata a più riprese; l’avrebbero inoltre offesa in palestra, sempre a urla, e l’avrebbero chiamata al telefono in modo tale che sentisse gli insulti anche la figlia minorenne di lei. Ma non solo, le due avrebbero anche inviato a parenti, amici e messo sui social messaggi offensivi e foto scattate negli appostamenti effettuati. I pedinamenti sarebbero poi serviti a scoprire il nuovo posto di lavoro e il modello dell’auto guidata dalla rivale in amore che è stata pure fotografata diverse volte anche se si trovava in compagnia della figlia. Una delle due donne accusate, inoltre, avrebbe fornito all’altra la planimetria della casa dove la nuova compagna del loro ex abitava. La procura ha trovato anche tracce dell’incarico dato ad un non ben precisato “investigatore” per effettuare degli accertamenti sempre sul conto della vittima, la quale per tutelarsi si è affidata all’avvocato Stefano Caroli. Le due presunte stalker si sono invece affidate agli avvocati Emanuela Guerra e Paola Mengozzi.

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