Rimini: peculato per la tassa di soggiorno, albergatori dal giudice

Rimini

Venticinque albergatori della provincia di Rimini rischiano di essere processati con l’accusa di peculato per non avere versato la tassa di soggiorno per somme che vanno da duemila a più di ventimila euro. Si ritrovano davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Rimini, Benedetta Vitolo, ma sono pronti a dare battaglia. I mancati pagamenti risalgono agli anni compresi tra il 2016 e il 2018, e l’orientamento giurisprudenziale non è del tutto uniforme.

A cambiare le carte in tavola è stato infatti, nel maggio scorso, il “Decreto Rilancio” che ha modificato le regole sul versamento della tassa di soggiorno per gli albergatori e ha di fatto depenalizzato la condotta omissiva, rendendola un illecito amministrativo. Il decreto-rilancio, in pratica, non individua più nell’albergatore la qualifica di incaricato di un pubblico servizio.

La Cassazione però, smorzando gli entusiasmi di quanti per un motivo o per l’altro non avevano versato quanto dovuto, ha specificato attraverso recenti sentenze che la nuova regola non si applica al passato. Qualche giudice in varie parti d’Italia si è già messo in consapevole contrasto con le affermazioni dalla Corte suprema. Ma prima che la giudice Benedetta Vitolo sia chiamata a dare la sua interpretazione gli avvocati Gilberto Gianni e Massimiliano Cornacchia hanno sollevato in via preliminare una questione di legittimità costituzionale relativa alle pene accessorie.

In caso di un’eventuale condanna definitiva per peculato, infatti, gli albergatori rischiano l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione, condizione che li metterebbe nell’impossibilità di continuare a svolgere il proprio lavoro. Sulla fondatezza del rilievo e sulla eventualità di trasmettere gli atti alla Corte costituzionale la giudice Vitolo si pronuncerà il 16 febbraio prossimo. In caso di accoglimento dell’eccezione il giudizio verrà sospeso, contrariamente l’udienza preliminare andrà avanti con la discussione e il possibile rinvio a giudizio dei venticinque albergatori. and.ros.

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