Rimini. Passaporti, lunghe attese e viaggiatori nel caos

Rimini

File in Questura, tempi di attesa lunghi, e penali da pagare per viaggi modificati. È la conseguenza del caos passaporti. Che sta provocando disagi alle agenzie e problemi a molti clienti. Costretti a cambiare il programma delle loro vacanze oltreoceano. Sottolinea la titolare dell’agenzia di viaggi Mochila, in viale Tiberio: «Alcuni clienti ci raccontano di file e di attese di due, tre ore, in Questura prima di poter consegnare al funzionario la documentazione necessaria per avere il passaporto. Ma attenzione, non subito, almeno dopo un mese». Casi su casi, che non si verificano solo in Riviera. Perché il disservizio è diffuso in tutta Italia. Al punto da costringere le Questure, Rimini in primis, ad aperture straordinarie, a febbraio, dell’ufficio passaporti, con operatività allargata, oltre che la mattina e il pomeriggio dal lunedì al venerdì, anche il sabato mattina, dalle 9 alle 12. Spiegano dall’agenzia Mochila: «La ripresa dei viaggi intercontinentali, in Paesi dove prima non si poteva andare per via delle restrizioni Covid, ha spinto moltissime persone a richiedere il passaporto. Col risultato che la macchina amministrativa si è ingolfata. Provocando ritardi. E perdite di denaro per i clienti, che, costretti a cambiare destinazione e sceglierne una raggiungibile con la sola carta d’identità, come Sharm el-Sheikh, ad esempio, in Egitto, si sono ritrovati a dover pagare penali da 150 euro in su, in base al valore economico della vacanza annullata. Di pratiche così ne abbiamo dovute gestire sette, otto».

Aspetta e spera

Tempi di attesa biblici, dunque. Con casi che hanno del clamoroso. Raccontano dall’agenzia Sigismondo Travel, in viale XXIII Settembre 1845: «Una cliente ci ha detto di essersi recata, qualche giorno fa, in Questura e di essere arrivata alle 7, in largo anticipo, quindi, rispetto all’orario di apertura, proprio perché era a conoscenza di queste lunghe file. Ebbene, davanti a lei ha trovato ben 20 persone, giunte, addirittura, alle 6. Così ha dovuto desistere e rinunciare. Tornata lì, il giorno dopo alle 6, è riuscita, da quarta della fila, a consegnare le pratiche necessarie al funzionario. Mi ha detto, però, che ora dovrà aspettare almeno una quindicina di giorni prima di ottenere il documento». Va detto che questi disservizi vanno avanti ormai da tempo. E toccano non solo i vacanzieri. Fanno notare, infatti, dalla Martour viaggi, in viale Regina Margherita: «Molte partenze rimandate hanno riguardato anche viaggi di lavoro. Col dipendente o manager che, in mancanza dell’arrivo del passaporto in tempo utile, ha dovuto cancellare il volo. E allora, perché non aprire uno sportello riservato alle partenze ravvicinate? Altrimenti l’unica alternativa che resta è quella di armarsi di pazienza, bruciare un’intera mattinata di lavoro, e recarsi all’ufficio passaporti consapevoli di dover attendere ore e ore. Oppure optare per la prenotazione online. Da fare, però, molti mesi prima della partenza, visti i tempi lunghissimi per ottenere un appuntamento. Mio figlio, ad esempio, dopo aver prenotato online, a novembre, si è visto fissare la data per la consegna dei documenti in Questura a metà febbraio. E se poi ci aggiungiamo un altro mesetto prima di ricevere il passaporto, comprendiamo bene la gravità della situazione».

“Dimmi dove vai”

Agenzia che vai, destinazione modificata che trovi. Confermano dalla Martour: «Diciamo che di vacanze a lungo raggio cambiate, tipo Brasile, Santo Domingo, Cuba, oppure Thailandia o Giappone, e trasformate in viaggi con carta d’identità alla mano ne abbiamo curate una decina. Con tanto di penale fissata, dalle 150 euro a salire in base al tipo di vacanza inizialmente scelto».

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