Rimini, "odio razziale" per la molotov al centro profughi

Rimini

È salito a sei il numero dei “bravi ragazzi”, tre dei quali minorenni, che poco più di un anno fa, senza un perché, realizzarono delle bottiglie molotov con il tovagliolo del ristorante del papà di uno di loro e fecero esplodere una bomba carta contro il centro di accoglienza dei richiedenti asilo di Spadarolo. Il doppio avviso di conclusione delle indagini che li riguarda (dalla procura di Rimini e dalla procura minorile di Bologna) è invece il preludio alla richiesta di rinvio a giudizio. Nei confronti di due dei coinvolti però è stata contestata anche l’aggravante di aver commesso il fatto per finalità di odio etnico e razziale (ex articolo 604 ter del codice penale). Una complicazione in più che riguarderebbe l’autore materiale del gesto, un ragazzo riminese che aveva 17 anni al momento dell’“attentato” e un amico adesso ventenne.

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