Rimini: nuova vita per l'ex Moi, progetto da 15 milioni

Rimini

RIMINI. Quindici milioni di euro per riqualificare l'area dell'ex Mercato ortofrutticolo. La giunta ha infatti candidato la proposta al Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (PINQuA). Si tratta di un’azione del governo, volta alla riduzione del disagio abitativo attraverso lo stanziamento di specifici contributi statali (per un massimo unitario concesso di 15 milioni) per proposte che, oltre a incrementare il patrimonio abitativo comunale, tendano alla riqualificazione e alla rigenerazione delle aree oggetto di intervento. Dopo la prima proposta approvata nelle scorse settimane, e anch’essa redatta da Acer, denominata "Peep Spadarolo e servizi di comunità". 

Più nel dettaglio, la proposta avanzata con una richiesta di contributo statale pari a 14.989.243,13 euro, prevede. 

La realizzazione di 52 alloggi di proprietà comunale, da assegnare in locazione a canoni sociali e/o agevolati. 

La realizzazione di un asilo nido a due sezioni. 

La realizzazione di 2 spazi per attività pubbliche e collettive (Forum urbano). 

La realizzazione di spazi pubblici attrezzati (piazza, parco, parcheggi e percorso ciclopedonale) di collegamento tra i nuovi edifici e gli spazi esistenti. 

Per ciò che riguarda invece via Balilla è prevista la riqualificazione energetica, mediante le risorse del Superbonus 110%, dei 21 alloggi ERP di proprietà comunale.  

“La proposta avanzata - spiega l’assessora alla programmazione e gestione del territorio, Roberta Frisoni - segue quella, molto interessante, relativa all’area di Spadarolo. Orientiamo l’azione dunque verso interventi sinergici che mettano assieme il bisogno di alloggi con la riqualificazione di aree oggi marginali e sottoutilizzate. Aree, come nel caso dell’ex MOI, che presto diventeranno sempre più connesse e servite grazie anche alla realizzazione dell’ estensione del servizio Metromare fino a fiera. La progettualità avanzata nella candidatura al bando Pinqua si incardina poi sui presupposti di ‘urbanistica partecipata’ e di creazione di nuova socialità. Sottolineo quest’ultimo aspetto, diventato fondamentale nella progettualità delle città dopo la pandemia. Sappiano che la competizione tra i territori sarà alta e che l’ottenimento del contributo non ha la strada spianata, anzi. Ma al di là delle buone attese che abbiamo, è chiara l’intenzione della città di Rimini di risolvere nel medio periodo problemi urbani sospesi da anni grazie a un nuovo modo di recuperare il già costruito, ridando vita, socialità e anima a spazi che diventano sempre più strategici nella città di domani”. 

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