Rimini. Nuova questura, Conad gelata: l'asta va rifatta

Archivio

Sembrava la fine di una “odissea” invece la vendita della “nuova questura” viene stoppata. Nei tempi previsti dalla legge fallimentare è giunta infatti una offerta più alta rispetto ai 4 milioni versati dal Gruppo Conad. Quindi? Addio aggiudicazione, si rimanda tutto alla prossima gara pubblica: primo luglio, base d’asta 4,9 milioni di euro.

Chi l’avrebbe detto

La storia della nuova questura in via Ugo Bassi (con vista su via Roma) fa ormai parte dell’archivio cittadino. Il 12 maggio il complesso è stato venduto in Tribunale attraverso una gara di “pubblico incanto” dopo il fallimento (nel 2016) della società costruttrice Dama: 4 milioni di euro versati da Conad.

Qualche giorno fa, la sorpresa. La legge fallimentare lascia aperta una porta per ulteriori rilanci. E così è successo: entro dieci giorni dall’assegnazione un altro soggetto interessato all’acquisto degli spazi in via Ugo Bassi ha presentato una offerta più ricca di almeno il 10 per cento.

Risultato? Si riparte da zero. Il curatore fallimentare ha sospeso l’aggiudicazione del 12 maggio. La nuova data da fissare in agenda è quella del primo luglio (ore 10,30) sempre negli spazi del Tribunale. Cifra di partenza: 4,9 milioni con rilanci non inferiori a 98mila euro. Il 12 maggio la base d’asta valeva 1,5 milioni. Il 25 marzo in occasione della prima gara si partiva da 2 milioni.

Le previsioni

Come la volta scorsa, tutto ruota a cosa si potrà realizzare in quei 24.583 metri quadrati, più altre aree coperte e scoperte di 19.440 metri quadrati e appezzamenti di 39.074 metri quadrati.

In occasione della prima gara pubblica scoppiò una polemica fra Comune e curatore fallimentare, l’assessora all’urbanistica Roberta Frisoni ribadì: in quell’area erano previste destinazioni residenziale, direzionale e commerciale, ma il piano particolareggiato è decaduto.

Gli spazi sono considerati “bianchi” (a parte gli edifici della questura che sono a “destinazione pubblica”), nel senso che essendo decadute tutte le previsioni vanno pianificati da zero.

La storia infinita

È il 2004 quando la società Da.Ma completa la costruzione dello stabile in via Ugo Bassi, l’iter ha ovviamente un percorso più lungo partito nel 1995, concordato con il ministero dell’interno. Si propone un canone di affitto annuale di 3,3 milioni. Accordo che non diventa ufficiale dando il via a incomprensioni, citazioni, sollecitazioni del Comune, ricorsi al Tar. Risultato? L’immobile abbandonato a se stesso va in malora.

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