Rimini. Nell'armadietto della palestra spunta una pistola

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Cercavano droga, hanno trovato, nascosta sotto un mucchio di indumenti, una Zastaca, pistola calibro 9 costruita nell’ex Jugoslavia la cui detenzione in Italia non è permessa perché non risulta registrata nell’elenco ufficiale delle armi. È lo scheletro nell’armadietto con relativo munizionamento (24 proiettili calibro 9), che giovedì pomeriggio ha spalancato le porte di una cella dei Casetti a John Leka, 30enne cittadino italiano di chiare origini albanesi. A fargli scattare le manette ai polsi gli investigatori della divisione Antidroga della Squadra mobile della Questura di Rimini. L’arresto è avvenuto dopo un lungo pedinamento del giovane che ha affidato la propria difesa all’avvocato Massimiliano Orrù. I poliziotti, che da un po lo tenevano sotto controllo perché sospettavano arrotondasse gli incassi della palestra riminese di cui è vice presidente spacciando droga, lo hanno pedinato fino a San Mauro Mare dove ha incontrato un giovane con cui hanno fatto marcia indietro fino a Santarcangelo. Qui, nel parcheggio davanti alla piscina, hanno fermato entrambi. Nelle tasche del primo è uscito un involucro contenente circa 3 grammi di cocaina. A questo punto, ritenendo che la droga gli fosse stata venduta da Leka, hanno chiesto al Pm di turno Davide Ercolani di poter eseguire la perquisizione dell’auto, della casa e della palestra. Andate negative le prime due, l’ispezione dello spogliatoio ha portato al rinvenimento in una busta della pistola avvolta in un panno. Al suo interno anche tutto l’occorrente per la pulizia dell’arma: due scovolini, due spazzolini da denti, un guanto, un panno per l’asciugatura, olio per armi, il tutto coperto da indumenti. Nessun dubbio sulla proprietà dell’arma. Nel telefono di Laka è stato infatti trovato un video dove l’arrestato è ritratto mentre esplodeva dei colpi con la pistola sequestrata.

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