Rimini. Nautofono, pezzi arrivati: "In funzione tra pochi giorni"

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«I pezzi nuovi sono arrivati. Le componenti danneggiate sono state smontate e, a giorni, saranno sostituite. Per cui credo che già dalla prossima settimana il nautofono possa tornare in funzione».

Carlotta Frenquellucci, presidente Anthea, la società a capitale pubblico che gestisce l’impianto di segnalazione acustica per le imbarcazioni, posizionato all’ingresso del porto canale, sulla scogliera davanti al Rockisland, rassicura riminesi e appassionati del mare sulla riaccensione, a breve, della sirena.

E aggiunge: «Il quadro elettrico che governa l’impianto è datato, così come la sua anima meccanica che è abbastanza vecchiotta, per questo i nostri tecnici stanno verificando attentamente tutto il suo funzionamento. Comunque, una volta completato il riassemblaggio dei materiali passeremo a testarlo e, se tutto andrà bene, tra qualche giorno il nautofono potrà tornare a far sentire il suo tradizionale suono». Quel suono monocorde, carico di ricordi di felliniana memoria, che si collega alla nebbia, ad “Amarcord” e alla cinematografica apparizione del transatlantico Rex, che dalla “palata” richiama i naviganti alla giusta rotta.

L’immaginario romantico

Sottolinea Frenquellucci: «Il nautofono, oltre che un servizio, rappresenta un simbolo per Rimini. E’ nota a tutti, infatti, la battaglia condotta, anni fa, dall’intera cittadinanza per riaverlo, dopo che la Marina l’aveva spento. Per questo farà sempre parte del nostro immaginario romantico». Una battaglia durata sei lunghi anni e che si concluse, nella primavera del 2019, con la sua riaccensione. E questo grazie al forte interessamento della Consulta del Porto che lo acquistò (poche migliaia di euro, 5300 per la precisione, il suo valore economico) per poi donarlo al Comune.

La polemica

Va detto che una volta scoperto il guasto, a fine dicembre, tra la Consulta del Porto, nella persona del suo presidente Gianfranco Santolini, e la presidente Anthea, Frenquellucci, era nato un deciso botta e risposta. Con Santolini a lamentarsi del non funzionamento della “sirena” proprio quando «il suo suono, nelle giornate di nebbia, diventa determinante per il tranquillo rientro in porto, in particolare delle piccole imbarcazioni». E la Frenquellucci a replicare, invece, che la “sirena” «non svolge più alcuna funzione legata al codice della navigazione e il suo mancato funzionamento non pregiudica l’accesso in porto, in sicurezza, per i natanti». Entrambi, però, concordi su un fatto: l’importanza storica che la il nautofono rappresenta per l’intera cittadinanza.

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