Rimini multietnica, meno stranieri ma più integrati

Rimini

RIMINI. Meno stranieri ma più integrati, meno arrivi ma più nati. E’ quanto emerge dall’indagine statistica che ha realizzato una “fotografia” della popolazione a Rimini. Sono 720 gli stranieri arrivati nei primi sei mesi del 2019, in calo di 318 persone rispetto allo scorso anno. Una componente migratoria giovane, con una prevalente rappresentanza delle comunità provenienti dai paesi dell’est, Albania, Romania e Ucraina (che da sole contano più della metà degli arrivi). Complessivamente, al 31 giugno 2019 gli stranieri residenti rappresentavano il 13,36% della popolazione. “Un trend che va dunque verso una sostanziale stabilizzazione dei flussi migratori – spiega una nota del Comune -. Se, dal 2002 fino a circa il 2013, la popolazione straniera aumentava in media di 1.400/1.500 persone all’anno, in questi ultimi anni la curva è scesa costantemente sotto i 1.000 nuovi arrivi, fino alla recentissima inversione di tendenza. Il fatto che nei primi sei mesi del 2019 siano arrivate 318 persone in meno rispetto l’omologo periodo del 2018 testimonia la stabilizzazione dei flussi, con una presenza più stabile ed integrata, grazie a nuclei famigliari con seconde generazioni nate e cresciute a Rimini.

Cresce la componente femminile
Se nel 2002, sui 5.046 stranieri residenti a Rimini, la divisione tra femmine e maschi era intorno al 50% (con leggera superiorità delle femmine, 2.556, rispetto gli uomini, 2.500), nel 2019 la presenza femminile è decisamente superiore a quella maschile (gli ultimi dati, al 1 gennaio 2019, parlano di 11.053 femmine e 8.954 maschi). Un dato che testimonia una immigrazione sempre più integrata nel tessuto sociale locale, grazie all’aumento di nuclei familiari più stabili.

Aumentano le seconde generazioni
Più in generale, oggi, sono tremila (2.997 per la precisione, di cui 2.795 minorenni e 202 maggiorenni) i cittadini nati in Italia e attualmente residenti a Rimini, figli di genitori stranieri, cresciuti in Romagna dove hanno studiato e dove lavorano.

Crescono le imprese straniere
I dati Infocamere-Movimprese elaborati dall’Ufficio Informazione economica della Camera di commercio della Romagna registrano una crescita delle imprese straniere attive, superiore all’incremento sia regionale che nazionale. L’aumento riguarda tutti i principali settori economici: costruzioni, commercio, manifatturiero, alloggio e ristorazione, trasporti, servizi alle imprese e alle persone. Ottima la performance delle società di capitale. Nello specifico della Provincia di Rimini, al 30 giugno 2019 si contano 4.263 imprese straniere attive che costituiscono il 12,4% del totale delle imprese attive provinciali (12,2% in Emilia-Romagna e 10,6% in Italia). Nel confronto con il 30 giugno 2018 si riscontra un aumento delle imprese straniere del 2,1%, superiore all’incremento sia regionale (+1,7%) che nazionale (+1,8%). Nel confronto con il 30 giugno 2018 si riscontra un aumento delle imprese straniere del 2,1%, superiore all’incremento sia regionale (+1,7%) che nazionale (+1,8%). Più della metà delle imprese straniere provinciali si trova nel comune di Rimini (55,4%).

Casa
Nonostante i numeri della presenza di stranieri sia progressivamente aumentata nel corso degli ultimi quindici anni, la loro presenza nel sistema di alloggi di residenza pubblica risulta nettamente inferiore rispetto a quella dei cittadini italiani. Per quanto riguarda gli alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP) riminesi, sono solo 131 gli assegnatari stranieri, a fronte di 1.022 cittadini italiani per un ‘peso’ percentuale dell’11,3%. “Numeri - spiega Gloria Lisi, vicesindaco con delega alla protezione sociale del Comune di Rimini - che certificano quella che da diverso tempo è la sensazione di chi lavora nei servizi territoriali. Una sostanziale stabilizzazione e, soprattutto, una progressiva integrazione degli stranieri. Numeri che seguono un trend nazionale, dove gli effetti della crisi economica hanno portato dal 2009 non solo ad una progressiva riduzione degli arrivi ma, anche, al ritorno nei loro paesi di provenienza di una parte dei cittadini immigrati. Sempre più famiglie, sempre più nati a Rimini, e sempre meno arrivi di nuova immigrazione, con una componente legata principalmente al blocco europeo dell’Est. Non solo, sempre più imprese a conduzione straniera. Una parte di popolazione dunque più integrata e più autonoma, con le seconde generazioni nate da noi e cresciute insieme ai nostri figli. Persone che partecipano al presente e al futuro del nostro paese e che, con questo, è giusto che condividano diritti e doveri. Un dato che testimonia la bontà dell’integrazione degli stranieri a Rimini, frutto sia delle politiche pubbliche promosse con continuità da più di quindici anni come i corsi di lingua italiani per stranieri, il supporto ai compiti per i giovani alunni, il sostengo sanitario e sociale dedicato alle donne che dalla rete imprenditoriale privata che ha saputo cogliere positivamente l’occasione di integrare forze produttive nuove che, in una decina di anni, hanno saputo non solo inserirsi nel mercato del lavoro ma anche crescere e produrre nuova occupazione e ricchezza al territorio che li ospita”.

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