Rimini, mozziconi e insetti nell'insalata: assolte le operaie

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Si è conclusa con l’assoluzione di tutte le operaie. Loro, 24 lavoratrici di nazionalità cinese, erano accusate di aver tentato di sabotare l’azienda per cui lavoravano inserendo capelli, insetti vivi o morti, pezzi di plastica e di cartone, schegge di legno, fili di ferro o mozziconi di sigaretta all’interno dei sacchetti di insalata che venivano poi venduti al supermercato. Il giudice del tribunale di Rimini ha stabilito che quei fatti contestati, a cui si devono aggiungere anche una serie di furti, in parte non sono stati commessi e in altra parte non sono più perseguibili perché prescritti, essendo anche stati derubricati come semplici contravvenzioni.

Per quanto riguarda la principale indagata, quella considerata la “sindacalista” del gruppo di operaie cinesi, (per la quale la pm Annadomenica Gallucci aveva chiesto una condanna a 4 anni, a fronte dell’assoluzione per tutte le altre), il tribunale riminese ha deciso il proscioglimento, in virtù della “lieve entità del fatto” di cui era accusata. A carico della donna, infatti, c’erano anche alcuni furti, ritenuti accertati. Per altri episodi, invece, era stata scagionata per non aver commesso il fatto come le altre colleghe. Secondo l’accusa, le lavoratrici si erano portate a casa ben 2.360 chilogrammi di porri, oltre a piatti pronti, succhi di frutta e verdure di ogni genere.

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