Rimini, minaccia di morte la vicina russa: 41enne ucraino a processo

Se dallo scorso 24 febbraio non fosse in corso una guerra che secondo le stime ha già 200 mila tra morti e feriti tra i due eserciti, lo scontro che si sta consumando sul pianerottolo di un condominio di Cattolica tra una coppia di fidanzati ucraini e la famiglia della loro dirimpettaia (papà, figlia e mamma nata in Russia ma cittadina italiana da anni) potrebbe essere trattato come una simpatica sceneggiata napoletana. Invece anche in questo caso parole pesanti come macigni e azioni decisamente poco ortodosse fanno sì che il prossimo 14 dicembre un 41enne ucraino dovrà sedersi sul banco degli imputati del Tribunale di Rimini per rispondere dei reati di minacce aggravate e danneggiamento.

La storia

L’invasione dell’Ucraina era iniziata da 16 giorni, quando le tensioni tra i due dirimpettai che la presunta vittima verbalizzerà nella denuncia sarebbe stata in corso da anni, è arrivata all’apice. Per i fidanzati ha raccontato ai carabinieri della Tenenza della Regina, era ormai abitudine fare a lei dei dispetti come parcheggiare nel posto riservato alla sua famiglia, far fare i bisogni del cane negli spazi comuni, disturbare la quiete serale con feste e cene rumorose. Il tutto accompagnato da insulti e offese. Un repertorio che la sera dello scorso 9 marzo si è arricchito di un altro episodio. Al ritorno dal lavoro nel tardo pomeriggio non è infatti riuscita ad entrare in casa perché la serratura era stata ostruita con della colla. Ad assistere ai suoi inutili tentativi di rincasare i due dirimpettai e un’altra inquilina sempre di nazionalità ucraina. Ed è stato in quel frangente che l’uomo avrebbe superato ogni limite: «Devi tornare in Russia», «devi fermare Putin, devi andare e stare da lui, qui noi non ti vogliamo», «ti faccio a pezzi», «se si ammala la mia bambina ti ammazzo». Minacce che l’imputato avrebbe ripetuto ad alta voce anche rientrando in casa mentre lei, impaurita, chiedeva aiuto al marito. Una volta rincasato anche il marito i coniugi si sono messi al lavoro per pulire la serratura con sgrassanti e detersivo. Estenuata e preoccupata, questa volta la signora ha quindi deciso di portare le minacce lanciate dai vicini ucraini all’attenzione delle autorità e ha dato mandato all’avvocato Stefano Caroli di tutelarla in tutte le sedi.

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