Rimini. Mercato ittico a rischio, i pescatori: grosso danno

«Un’opportunità che non possiamo perdere. Ne uscirebbe penalizzato l’intero comparto della pesca». Esprime tutta la sua preoccupazione Giancarlo Cevoli, presidente della Cooperativa pescatori di Rimini. E lo fa non appena ricevuta notizia del congelamento dei fondi europei indispensabili per la realizzazione del nuovo mercato ittico in zona darsena, nei pressi di viale Ortigara.

Presidente, quanto è importante quest’opera?

«Molto. E non solo per il nostro settore, ma per l'intera città. L’attuale centro all’ingrosso di via Leurini, infatti, è datato, obsoleto. Pensate che siamo lì dal 1960. Se alla fine non si riuscirà ad ottenere questo finanziamento, l’opera non potrà essere costruita e a risentirne saremo tutti».

In che senso?

«Per una località di mare come la nostra, avere, direttamente al porto, un centro che oltre alla vendita all’ingrosso del pesce, pensate che la tribuna per gli utenti può raggiunge fino a duecento posti, riesce ad offrire anche spazi espositivi ed interattivi, dalla didattica per le scuole al museo della pesca, fino alla degustazione del pescato e alla lavorazione delle reti, vuol dire aver completato con successo quell’opera di rilancio delle attività legate al mare da sempre auspicata dai riminesi».

Da un punto di vista economico il nuovo mercato ittico quanto potrà incidere?

«Anche in questo caso tanto. L’attuale struttura produce un fatturato annuo di 10 milioni di euro e dà lavoro ad una trentina di persone. Immaginate la nuova opera quanto potrà influire. Anche per via dei tanti servizi che potrà offrire ai turisti. Vorrei, però, ricordare che il progetto è nostro e lo abbiamo donato al Comune».

Cevoli, vuole lanciare un appello all’amministrazione comunale?

«Spero che riescano a trovare la strada giusta. Davanti a loro hanno l’opportunità di costruire un’opera di interesse pubblico che li farà ricordare per decenni».

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