Rimini. Mercati, gli ambulanti: banchi distanti, perdiamo clienti

Tre mercati a rischio, sono quelli di Torre Pedrera, Viserba e Miramare. Da settimane gli operatori si lamentano perché la “selezione naturale” dei banchi ha trasformato le aree settimanali di vendita in sperdute oasi commerciali con postazioni distanti fra loro anche decine di metri. Logica conseguenza: i clienti sono sempre meno attratti, dovendo percorrere ampie distanze sotto al sole. La questione è stata sollevata dalla Cna e al Comune vengono chieste soluzioni celeri, mentre all’orizzonte si paventa un altro fantasma: lo spostamento di tutti e tre i mercati settimanali.

Cosa succede

A metà luglio i vertici della Cna hanno inviato una lettera al Comune alla quale è seguito un incontro con l’assessore alle attività economiche Juri Magrini. «Prendiamo atto – hanno scritto il presidente Marco Polazzi e il segretario Luca Ioli – che è volontà dell’amministrazione spostare i tre mercati di Torre Pedrera, Viserba e Miramare in altre location. Chiediamo una condivisione e un coordinamento con le associazioni di categoria, ricordando che la Cna provinciale rappresenta circa 90 ambulanti».

Non solo. «Riteniamo che l’obiettivo dovrebbe convergere sulla salvaguardia degli operatori, cercando dunque di evitare che siano costretti a dismettere licenze, un mercato organizzato senza continuità di vicinanza tra i banchi risulta impoverito e porta a una diminuzione dei ricavi».

Pronti al confronto

A proposito di banchi troppo distanziati fra loro, l’assessore Magrini spiega che nella aree mercatali vige il principio della “spunta”, vale a dire se un ambulante rinuncia subentra il primo della lista. Mentre per quanto riguarda le nuove e diverse collocazioni dei tre mercati ricorda che uno «degli obiettivi dell’amministrazione è quello di riconsiderare le aree destinate ai mercati ambulanti, esiste ad esempio da anni l’indicazione di spostare il mercato di Torre Pedrera a monte della ferrovia».

Lo stesso si può dire per quello di Miramare alla luce anche del Parco del mare che arriverà, mentre per quello di Viserba, ora nell’area del parco don Bello, sarà necessario considerare la «coesistenza con il cantiere della nuova piscina comunale».

In ogni caso, nulla sarà fatto in solitudine. «Dopo Ferragosto ho intenzione di incontrare le categorie e insieme valutare ogni tipo di intervento e soluzione, nulla sarà calato dall’alto».

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