Rimini. Medico certifica una vaginite per esentare una no vax

Dalle offese alle intimidazioni passando per i tentativi di corruzione. Subiscono tutto ciò ogni ogni giorno i medici impegnati negli hub vaccinali da quegli irriducibili “no vax” che pur di entrare in possesso di un green pass sono disposti a tutto, meno che al vaccino. E che quando si siedono davanti al medico per l’anamnesi non hanno altra via d’uscita se non l’insulto. «Poi c’è comunque chi si sottopone all’immunizzazione, unica strada per ottenere il certificato, ma ci sono anche tanti che se ne vanno. E noi, da un anno impegnati in una campagna di convincimento, li lasciamo andare. Si tratta di irriducibili e non possiamo permettere loro di bloccare le file: arriviamo anche a 1.500 somministrazioni al giorno.». Medico di famiglia, pediatra è uno dei tanti camici bianchi che si sono resi disponibili a prestare servizio all’hub vaccinale. «Stiamo raschiando il barile» commenta riferendosi a quella fascia di popolazione che, dopo avere rimandato, oggi non ha altra scelta se non quella dettata dagli ultimi decreti. «Quelli che vengono a vaccinarsi adesso sono proprio quelli che non vogliono farlo e cercano in tutti i modi di metterci in difficoltà, per usare un eufemismo, in realtà la parola che più spesso mi sento dire è “dittatura” e le intimidazioni sono all’ordine del giorno».

Consenso informato

La categoria di quelli super informati «dal bignamino dico io», sottolinea il medico, si presentano con lo scopo di «metterci in difficoltà per dimostrarci che non possiamo pretendere un consenso informato perchè non siamo in grado di informare. Un esempio: una signora mi ha chiesto: “Lei sa quante complicazioni neurologiche ci sono state dalla seconda dose di Moderna nella fascia d’età dai 20 ai 30 anni?”. Alla mia risposta negativa mi sono sentita dire “Visto? Lei non è preparata, non posso firmare il consenso informato”. Questo solo per citare un esempio». E ancora. «Si sono presentate all’hub persone accompagnate da un avvocato, alla chiara ricerca di un appiglio per eventuali richieste danni, immagino, con domande dal chiaro intento intimidatorio».

Certificati di esenzione assurdi

Purtroppo, rileva il medico, c’è anche chi si presenta con un certificato di esenzione rilasciato da un medico, «assurdo. Mi è capitata una richiesta di esenzione per “vulvovaginite atrofica”, chiaro tentativo di evitare il vaccino. Ma in questo caso la colpa è dei medici, e molti sono specialisti di ambulatori privati, che certificano il falso».

Tentativi di corruzione

Tra i medici compiacenti anche quelli che certificano false vaccinazioni. «Personalmente mi è capitata una volta: un uomo, non riminese, mi ha proposto 400 euro in cambio di una falsa certificazione. Avrei dovuto denunciarlo. Ma sono rimasta veramente di sasso e dopo avergli detto di no la sua risposta è stata “tanto so chi me lo fa” e se n’è andato».

Gli insulti

«Le offese sono all’ordine del giorno, la reazione più comune da chi non si vuole vaccinare e ne riceviamo ogni giorno», spiega il medico. «In questo momento che non abbiamo a disposizione Pfizer per tutti, destinato per ora solo agli under 30, dobbiamo combattere con chi ha fatto la prima dose Pfizer e non vuole Moderna e allora ecco l’insulto tipico: “Dunque adesso prendete i soldi da Moderna, prima li prendevate da Pfizer....”. Oppure: “Non me la sento di cambiare vaccino, questa è una punizione, una dittatura”».

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