Rimini, massacrata di botte per tre anni dal marito violento

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Un’altra storia di violenza e prevaricazione sarà a breve oggetto dell’ennesimo processo al tribunale di Rimini. Il sostituto procuratore Davide Ercolani ha infatti notificato nei giorni scorsi l’avviso di conclusione indagini ad un 37enne accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali reati aggravati dal grado di parentela. La vittima, infatti, è la moglie nonché madre dei loro tre figli, picchiata ed insultata quasi sempre davanti ai bambini ancora molto piccoli. Nonostante questo, per non privarli del papà, per tre anni ha permesso all’uomo di continuare a vivere anche nel modenese dove si erano trasferiti, la stessa vita passata a Rimini. Giornate tutte uguali trascorse dall’uomo ad ubriacarsi, fare uso di marijuana, hashish, cocaina e con il vizio del gioco, dove buttava i pochi soldi non sperperati con il bere e la droga. Un calvario iniziato in Riviera, protrattosi anche dopo il trasferimento ed a cui sperava d’aver messo un freno quando una sera si è finalmente decisa a chiedere aiuto ai carabinieri. Lo ha fatto nel giorno in cui l'aguzzino, ricevuta la lettera dell'avvocato in cui gli veniva annunciato l'avvio delle pratiche di separazione, si era precipitato a casa, e dopo averla ricoperta dei “soliti” insulti, questa volta anziché un pugno sul naso, le aveva sferrato una testata.

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