Rimini, marinaio di salvataggio si infortuna: sospetta perforazione polmonare

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Un serio infortunio sul lavoro nella giornata di ieri per un marinaio di salvataggio riminese a Miramare, al lavoro come soccorritore in prossimità delle acque antistanti il Talassoterapico (RiminiTetme). Il Marinaio di Salvataggio, a seguito dell'infortunio, è stato prelevato dai sanitari del 118 e trasportato immediatamente in ospedale con urgenza per via di una copiosa emorragia venosa e sospetta perforazione polmonare. L'infortunio si è verificato in condizioni di vento teso e mare formato proprio mentre il Marinaio stava svolgendo le proprie mansioni di monitoraggio a bordo della propria imbarcazione di soccorso, nell'intento di ottemperare ai propri compiti di salvaguardia dei bagnanti.

"Si intende precisare - specifica l'associazione provinciale dei Marinai di Salvataggio in una nota - che, nonostante le bandiere Rosse che sconsigliano la balneazione, tale indicazione viene ignorata dai bagnanti, disattendendo anche le indicazioni dei marinai di salvataggio, i qualininvitano regolarmente alla prudenza. Tale comportamento pone ovviamente in situazioni di potenziale pericolo non solo sé stessi ma anche gli stessi soccorritori. Si ritiene di iimportanza rilevante evidenziare che il soccorritore che è chiamato ad assumersi la responsabilità di intervenire in mare, mette necessariamente e inevitabilmente a rischio la propria incolumità. Certo è che chi decide di svolgere questa professione accetta in maniera più o meno consapevole di svgere un lavoro ad alto tasso di pericolosità, oltretutto con un natante a remi non omologato per affrontare condizioni di mare superiori a "Forza 3" ( ovvero con onde superiori a cm. 125 secondo la scala Douglas), accollandosi responsabilità enormi, senza per contro poter godere di alcuna autorità giuridica". Questa condizione crea da sempre una "pericolosa proporzione" tra i compiti di alta responsabilità previsti dal Servizio di Salvataggio espletato dai Marinai e la limitata Autorità di cui gli stessi godono per far rispettare le indicazioni sulla Sicurezza dei bagnanti. L'intento di questa considerazione è quello di indurre a una sensibilizzazione generale, affinché il servizio di Salvataggio possa continuare ad essere espletato, implementando non solo la sicurezza dei bagnanti ma in primis quella dei soccorritori
Per intenderci, "una scarsa considerazione riferibile alla sicurezza dei soccorritori corrisponde inevitabilmente ad una scarsa considerazione per l' incolumità e per la salvaguardia dei propri turisti e dei bagnanti. Per certo un servizio omogeneo, tutelato e gestito direttamente da un ente pubblico (es. Comune o Regione) è nelle condizioni di eludere i tanti ostacoli posti dall'attuale gestione privata espletata direttamente dagli stabilimenti balneari, i quali considerano da sempre il servizio di Salvataggio come un mero costo da abbattere, quando per contro è invece acclarato che sulla sicurezza non si può e non si deve di certo lesinare, penalizzando costantemente la sicurezza sia dei soccorritori che quella di chi viene soccorso, fermo restando che le condizioni di gestione e di qualità siano sempre garantite dagli unici veri esperti in materia che operano quotidianamente in mare in ogni condizione meteo-marina, ovvero i Marinai di Salvataggio".

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