Rimini: manca il personale? Al Bounty rispondono in 200

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«Cari genitori, siamo pronti ad assumere i vostri figli». Il Bounty di Rimini lancia una curiosa campagna di assunzione per una trentina di apprendisti con cui rafforzare il proprio personale in vista della stagione estiva.

«Offriamo un contratto part time di 30 ore alla settimana a 900 euro – spiega Giuliano Lanzetti, titolare –. Un primo lavoro sì, ma ben retribuito e che genera già un buon reddito».

E «abbiamo già trovato 14 ragazzi e ricevuto tantissimi, circa 200, curricula, e comunque la selezione è ancora aperta – aggiunge –. Mi ritengo soddisfatto».

L’annuncio

«Hai un figlio tra 16 e i 20 anni? È giunta l’ora di fare qualcosa di concreto per la sua crescita personale». Comincia così, con un invito rivolto ai genitori desiderosi di far muovere ai propri figli i primi passi nel mondo del mercato del lavoro, l’inserzione che lo storico ristorante ha pubblicato nelle scorse settimane.

«Anche nelle stagioni passate abbiamo avuto esperienze con figli di riminesi – ricorda Lanzetti –. I genitori venivano e chiedevano di far fare un’esperienza ai ragazzi. Quindi ci siamo sempre prestati spontaneamente. E, in realtà, abbiamo anche visto che erano ragazzi a volte migliori del lavoratore stagionale, che ha esperienza magari, ma non ha quel mordente che spesso ha un giovane alle prime armi. Sarà “male” di dovergli insegnare il mestiere, ma poi i risultati sono sicuramente migliori».

Un’esperienza anche da un altro punto di vista: «Una volta c’era il servizio militare che svezzava un po’ questi ragazzi, noi ci sostituiamo un po’ al servizio di leva – sorride –. Perché si vedono dei ragazzi che magari sono impacciati ad avere, invece, rapporti di relazione, uscire dall’area di comfort per proiettarsi nel mondo reale. E poi iniziare a guadagnare dà loro un senso di autonomia».

Nonostante la ricerca di personale stia procedendo bene, l’inserzione non manca di essere provocatoria, riallacciandosi alle polemiche sulle difficoltà di reclutamento del personale. «Già era una tendenza degli ultimi tre o quattro anni – osserva –, tanto è vero che siamo alla ricerca mirata di ragazzi di Rimini per questo».

Il lavoro

Tornando alle caratteristiche del lavoro, i trenta ragazzi di cui il Bounty è alla ricerca «spesso verranno impegnati di giorno, così non dovranno fare tardi la notte – spiega Lanzetti –. Privilegeremo una fascia oraria che sia consona anche alla premura dei genitori di far fare sì un’esperienza, ma magari che non vadano a casa alle 4 di notte». E «il contratto li aiuta anche dal punto di vista di richieste di mini Aspi di fine stagione (il trattamento di disoccupazione, ndr)».

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