Rimini, mamma coraggio denuncia il figlio ostaggio della droga

Una madre costretta a denunciare il figlio perché teme per la propria incolumità e perché spera, come già avvenuto un paio di anni addietro, che il provvedimento restrittivo, sia da stimolo per far ritrovare all’uomo la via nuovamente perduta. Questa, in estrema sintesi, l’ennesima storia di disperazione e frustrazione di una famiglia distrutta dalla droga di cui uno dei due figli è prigioniero da decenni. Una storia ripartita con grande violenza verbale lo scorso giugno cui il giudice delle indagini preliminari Vinicio Cantarini, come richiesto dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, ha deciso di bloccare con un’ordinanza di custodia cautelare che impedisce al 41enne di avvicinarsi alla mamma e a tutti i luoghi da lei frequentati, per un raggio di mezzo chilometro. Nel caso il divieto non venisse rispettato per l’uomo scatterebbero le manette, quelle già conosciute nel 2019 quando per gli stessi motivi - ovvero gli atti persecutori - e sempre a seguito della denuncia presentata dalla mamma, venne arrestato e poi condannato a 10 mesi e 10 giorni di reclusione.

Soldi, soldi, soldi, continue richieste di soldi. Questo il segnale, inequivocabile, della ricaduta nella droga del figlio. E dire che terminata la custodia, ha verbalizzato la madre nella nuova denuncia fatta alla Polizia, uscito di prigione, aveva assunto un comportamento maggiormente rispettoso «tale da far supporre che fosse cambiato» motivo per cui lo aveva ripreso a vivere con lei. Convivenza terminata quando è arrivata l’assunzione e il figlio è andato a vivere da solo. Probabilmente fin da subito è tornato a farsi, ma non se ne sarebbe accorta se l’azienda, a causa della pandemia, non avesse messo il 41enne in cassa integrazione con conseguente drastico taglio della busta paga. Per questo motivo, per continuare a procurarsi la roba, l’uomo non ha trovato di meglio che presentarsi più e più volte sotto casa della madre, minacciandola delle peggiori cose se non gli avesse dato i soldi che voleva. E che lei gli ha sempre dato per paura che le minacce verbali diventassero materiali. Addirittura era stata costretta a chiedere l’intervento dell’altro figlio per buttarlo letteralmente fuori di casa. La goccia che ha fatto traboccare il vaso. Così, seppure con il cuore gonfio d’amarezza, ha preso la decisione di denunciarlo nuovamente. Le indagini della Squadra mobile hanno confermato il quadro e per il 41enne è scattato il divieto di avvicinamento alla mamma.

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