Rimini. Luca Fol sul podio del Premio De Andrè

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Era uno dei mille in partenza. Poi è rimasto uno dei venti eletti e, alla fine, è riuscito anche a salire sul terzo gradino del podio (virtuale) del Premio “Fabrizio De André”. Luca Fol è il ritratto della felicità. Ventisette anni, riminese, cantante, polistrumentista, lo scorso 12 gennaio, dopo essere entrato tra gli otto finalisti, è salito sul palco dell’auditorium del Parco della Musica, a Roma, e ha conquistato pubblico e parte della giuria con il suo “Io sono meno inglese di thé”. «Ancora oggi, a distanza di cinque giorni, faccio fatica a crederci. – racconta Luca – È stata un’esperienza incredibile. Da quando con il mio produttore Antonio Patanè abbiamo deciso di iniziare il Progetto Luca Fol, alla domanda di partecipazione al premio, la chiamata per le semifinali, la conquista della finalissima, il palco dell’auditorium, il pubblico, gli applausi. Ho ancora i brividi…». Il viaggio nella Capitale, in realtà, è iniziato 24 ore prima. «Martedì c’è stata la semifinale e già quella è stata una bella botta di adrenalina. Ogni cantante portava due brani: io ho scelto “Inetto” e “Io sono meno inglese di thé”. Eravamo in 20, tutti felici di portare la nostra musica. La sera, mentre stavamo cenando, è arrivata la comunicazione da parte della giuria che eravamo in finale con il brano “Io sono meno inglese di thé”. E lì è stata una bella emozione che, però, poco ha a che fare con quello che è accaduto il giorno dopo. Non ho vinto, ma sinceramente non mi importava tanto, volevo far conoscere la mia musica e mi ha fatto estremamente piacere che il direttore artistico del premio, Luisa Melis, mi abbia chiesto il numero dicendomi che potrebbe nascere presto una collaborazione, ne sarei onoratissimo. Un grazie davvero a tutte le persone che mi hanno sopportato e supportato: in modo particolare ad Antonio Patanè e Giulio Serafini che mi ha accompagnato durante la finale con il suo drumpad elettronico». Intanto, il 18 marzo, uscirà il suo terzo album: “Io sono meno inglese di thé” che conterrà 11 canzoni. Felice Luca Fol, felicissimo il suo produttore, Antonio Patanè, anche lui riminese doc. «Finalmente stiamo iniziando a raccogliere i primi frutti di un lavoro certosino, fatto con tanto olio di gomito, con tanti sacrifici. La cosa che mi inorgoglisce di più è che non siamo andati dietro al mercato discografico, ma abbiamo suonato la nostra musica, quella che piace a noi. Il rischio, viceversa, era quello di conformarsi, di appiattirsi agli stessi suoni. Noi abbiamo percorso altre strade. Magari più difficili, con più curve, ma la soddisfazione quando sali è impagabile. Un grazie anche ai tanti musicisti che hanno creduto in questo progetto e che hanno, per noi, anche modificato il loro sound. So che non lo dovrei dire io, ma siamo davvero un bel gruppo. E Luca si merita tutto questo. Anzi, spero per lui che sia solo l’inizio».

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