Rimini, lo storico bagnino: "La spiaggia è nostra e ci investiamo"

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È in corso già da tempo un’opera di rinnovamento tra gli stabilimenti balneari del lungomare di Rimini Nord. Un apporto importante è arrivato dall’estensione del Parco del mare, con il nuovo verde, la pavimentazione e il sistema di illuminazione. La prossima estate, inoltre, cambieranno volto anche i bagni 74 A e 75 di Torre Pedrera, che, unendosi, accoglieranno i primi raggi di sole con uno stabilimento completamente rinnovato, all’insegna del verde, delle linee chiare e flessuose nell’architettura, e del risparmio energetico. Un investimento consistente, che il bagnino Enrico Casalboni non quantifica, ma che, spiega, «abbiamo fatto sul terreno nostra proprietà». Il fatto che l’arenile su cui sorgeranno le nuove cabine, le passerelle, le aiuole e il campo da beach volley sia una proprietà privata non è un dettaglio. Il restyling, infatti, avverrà su un fazzoletto di terra (anzi, sabbia) che non è soggetto alla “razzia” della Bolkestein. «Non andrà all’asta» chiarisce Casalboni. La certezza di continuare a disporne anche in futuro, insieme alla presenza di «figli e famiglia che continuano l’attività» ha quindi creato l’humus perfetto per decidere di investire. «I tempi cambiano – stigmatizza Casalboni, 62 anni e bagnino da 40 – non si può continuare a fare le cose come le si facevano una volta».

L’odore di nuovo

«Quando si crea qualcosa di bello, ci guadagno tutti, anche le attività che sono intorno». Il concetto che esprime Casalboni in termini economici si chiama “esternalità positiva”, e Torre Pedrera ne è un esempio. Nelle ultime tre estati, diversi imprenditori balneari hanno completamente stravolto gli stabilimenti, creando strutture innovative come il Bela burdela o il bagno Rinato.

Il progetto presentato e approvato nell’ultima seduta della Giunta prevede l’accorpamento dei due stabilimenti, con una rivisitazione delle aree occupate dai manufatti, con l’obiettivo di aprire la visuale verso l’orizzonte del mare. Nella fascia a monte saranno protagoniste le linee sinuose che consentiranno di portare il verde nel cuore dello stabilimento. Nelle aree verdi troveranno spazio i giochi per bambini e due campi da ping pong, mentre nell’area sabbiosa sarà realizzato il campo da beach volley. Lungo il percorso pedonale saranno posizionate panchine e punti luce a terra con caratteristiche pensate per limitare l’inquinamento luminoso ma capaci di garantire un’adeguata illuminazione La fascia rappresenta il cuore direzionale ed operativo dello stabilimento, dove troveranno collocazione le strutture di servizio che saranno accorpate in modo da compattare i volumi. Sulla copertura degli spogliatoi è prevista la possibilità di inserire pannelli fotovoltaici o solare termico per la fornitura di acqua calda destinata alle docce. L’area destinata agli ombrelloni prevede uno spazio per ogni “postazione” di almeno 18 metri quadri.

«Un progetto coerente nel disegno e nella filosofia con quelli già realizzati negli ultimi anni a Rimini nord, dove sono già diversi gli operatori che hanno scelto di investire nella spiaggia – commenta l’assessora al Demanio Roberta Frisoni –. Dal 2018 ad oggi da Rivabella a Torre Pedrera sono stati almeno otto i progetti che avviati e completati, tra accorpamenti e singoli stabilimenti, coinvolgendo una dozzina di spiagge e ci sono almeno altri cinque in fase di istruttoria, pronti a partire». «Uno sviluppo – sottolinea l’assessora, con evidente rimando alla Bolkestein – inevitabilmente frenato però dall’incertezza che oggi regna sull’intero comparto»

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