Rimini. Lo denuncia per maltrattamenti, lui la picchia

Maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. Queste le accuse che nella tarda mattinata di martedì scorso hanno portato all’arresto di un operaio, ora in cassa integrazione; a fargli scattare le manette ai polsi, così come concordato dal pubblico ministero di turno e i carabinieri di Destra del porto.

La storia

A chiedere il loro intervento la moglie dell’arrestato al termine dell’ennesima discussione che, stando alla sua denuncia, ha visto il consorte stringerle pericolosamente le mani al collo, provocandole lesioni giudicate guaribili in 15 giorni. Lividi e graffi che l’uomo, però, giura, la moglie si sarebbe procurata qualche ora prima durante un violento litigio con la suocera. C’è pero un dettaglio di non secondaria importanza. La donna, prima di chiedere aiuto ai carabinieri, era stata in questura a denunciare l’uomo per i ripetuti maltrattamenti di cui da molto tempo sarebbe vittima, soprattutto il quando il marito alza il gomito e si ubriaca. Difficile pensare che nessuno dei poliziotti con cui ha parlato, non si sia accorto delle ferite così chiaramente refertate al pronto soccorso dell’ospedale Infermi.

Libero con obblighi

Di sicuro, però, per il Gip Manuel Bianchi, sono una prova se è vero che venerdì mattina non ha convalidato l’arresto per maltrattamenti ma quello per lesioni personali aggravate dal grado di parentela. Convalidata la cattura per questa seconda ipotesi di reato, però, lo ha scarcerato ma ha disposto come misura cautelare l’obbligo di restare ad una distanza dalla moglie non inferiore al mezzo chilometro. L’uomo è difeso di fiducia dall’avvocato Flavio Moscatt.

Un’altra storia

Nel frattempo i carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Paola Bonetti che con il collega Davide Ercolani è delegata a questo tipo di delicate inchieste, stanno continuando ad indagare.

La madre e il papà del presunto bruto, infatti, convocati in caserma, hanno completamente scagionato l’uomo. La mamma ha ripetuto quanto già messo a verbale nel verbale dell’esposto contro la nuora. Ovvero che la mamma delle sue nipoti, la sera prima dell’arresto del figlio, mentre festeggiavano il compleanno di una delle ragazzine, per futili motivi, prima l’aveva aggredita verbalmente e poi fisicamente. E che lei, per difendersi e staccarsi la nuora da dosso, era stata costretta ad prenderla per il collo.

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