Rimini. Libera: "Nuovo codice appalti, rischio infiltrazioni"

Rimini

Meno gare d’appalto, più opere in subappalto, e meno controlli da parte dell’Autorità anticorruzione. L’associazione Libera boccia il nuovo codice degli appalti varato dal governo Meloni. E lo fa indicando tre dei «punti principali che non ci convincono» ed elencando i rischi «che queste modifiche possano arrecare al territorio».

Sottolinea Maria Ferraris, presidente della rete riminese di cooperative sociali, movimenti, parrocchie, sindacati, diocesi, che da anni si batte contro le mafie e le infiltrazioni della criminalità organizzata in Riviera: «Siamo preoccupati dalle nuove norme introdotte in materia di lavori pubblici e che entreranno in vigore ad aprile. Perché, se con la logica della semplificazione e della sburocratizzazione abbassi il livello dei controlli, involontariamente rischi di aprire le porte a furbi e disonesti. Ma soprattutto a chi nell’opacità ci sguazza e ci si arricchisce. E parlo, naturalmente, della criminalità organizzata».



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