Lo striscione apparso sabato nella Curva Est del “Romeo Neri” sulle condizioni dello stadio in vista del concerto del 2 giugno di Vasco Rossi è solo l’apice di una polemica piuttosto forte che serpeggia tra le fila degli sportivi. Va bene Vasco, ma il Rimini? Dove giocherà i play-off per la serie B in caso di sovrapposizione di date? E perché i 350.000 euro stanziati per rendere la struttura più accogliente ed a norma non sono stati utilizzati per eliminare la grottesca distanza della curva dal campo di gioco? Queste le domande che i tifosi si fanno. Francesco Fanini gestisce su facebook il sito Rimini 100 ed è uno degli autori di “Rimini 100”, il libro sulla storia centenaria della società biancorossa. Lui non usa tanti giri di parole: «Senza addentrarmi nei meandri della politica, a pelle, da tifoso del Rimini, posso solo dire che mi sento un po’ preso in giro. In pochi giorni sono stati stanziati dall’amministrazione comunale 350.000 euro per fare un bellissimo spettacolo musicale dentro il Romeo Neri. E qui capisco tutto, l’indotto, il fatto che sia il 2 giugno e che ci sia un forte incasso per le attività commerciali e recettive. Va benissimo, lavoreranno tutti, ma il calcio rimane l’ultima ruota del carro. Con 350.000 euro avremmo riavvicinato la Curva Est, forse tutte e due, al terreno di gioco».
I tempi biblici e i bandi
Ivan Raffaelli, uno dei leader del Collettivo biancorosso, non risparmia le critiche: «Prendo atto del fatto che Vasco Rossi sia riuscito a rendere agibile la tribuna Olimpia, probabilmente bastava poco, sarebbe stato bello che ciò fosse accaduto anche per le partite del Rimini. Altra cosa che ho notato è che il palco sarà posizionato subito dietro la porta lato Curva Est. Noi abbiamo sempre chiesto l’avvicinamento della curva alla porta, sembra che per farlo servano tempi biblici, vengono fuori problemi insormontabili, ma quando si tratta di mettere un palco la soluzione si trova».