Rimini, la rivoluzione delle telecamere intelligenti

Vetrina europea per la start up riminese Neurality. La società che si occupa dell’analisi di immagini e di video attraverso tecniche di intelligenza artificiale per automatizzare i processi di produzione fondata dagli ingegneri Marco Pari e Michele Moretti il 15 novembre del 2018 fa parte del gruppo di quattro imprese romagnole che parteciperanno alle manifestazioni europee di Smau, la fiera italiana di riferimento per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Neurality, in particolare, sarà protagonista a Berlino fra il 27 e il 29 aprile. E punta in alto: «Da trent’anni l’industria insegue continuamente l’obiettivo di rendere completamente automatico il processo di produzione – osserva Pari –. Le tecniche di controllo del prodotto attraverso la computer vision che esistono già, però, hanno dei limiti. Noi ci distinguiamo perché facciamo imparare alla nostra intelligenza artificiale com’è il prodotto perfetto di riferimento. E siamo sicuri che sarà in grado di individuare qualsiasi difetto, anche quello che non si è ancora presentato e si dovesse presentare in futuro».

Prima di arrivare nella capitale tedesca, «siamo stati così fortunati da essere chiamati da Art-Er (la società consortile della Regione Emilia-Romagna nata per favorire lo sviluppo dell’innovazione e l’internazionalizzazione del territorio, ndr) per partecipare a Smau Milano nell’ottobre dello scorso anno – ricorda Pari –. La Regione metteva a disposizione uno stand per le startup che riteneva più meritevoli. Siamo stati fra i fortunati il cui piano industriale ha convinto chi prendeva questa decisione».

Poi «a chi è stato scelto per Smau Milano è stata offerta la possibilità di partecipare anche alle tappe estere – aggiunge – e abbiamo espresso la nostra preferenza per Berlino».

L’attività di Neurality si inserisce a pieno titolo nell’ambito dell’industria 4.0. «All’interno delle linee produttive di qualsiasi genere di azienda sono sempre previsti dei passaggi di ispezione visuale – spiega ancora Pari –, tutte le volte in cui un operatore deve osservare il risultato di una determinata operazione, per esempio, una bottiglia, e valutare sulla base della propria esperienza se quel prodotto è conforme agli standard di qualità che l’azienda vuole perseguire».

Il software sviluppato dalla start up riminese «rende automatico questo processo – continua –. E’ sufficiente una telecamera che inquadra l’oggetto della produzione e la nostra piattaforma è in grado di imparare che cosa significa prodotto conforme e di valutare se quell’oggetto è corretto o difettoso e dunque da scartare».

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