Rimini, la morte di Antonio Petitti: mondo giudiziario in lutto

Tradito dal cuore com’era successo nell’ottobre del 2019 al figlio Luca, 28 anni appena, che si era accasciato e non aveva più riaperto gli occhi durante una partita di calcetto con gli amici. Se ne è andato via così mercoledì sera Antonio Petitti, ex professore di Diritto dell’istituto Marco Polo ma, soprattutto, dal 1999 al 2016 vice procuratore onorario (Vpo) del Tribunale di Rimini. Un infarto lo ha ucciso alla Sol et Salus dove stava seguendo un faticoso percorso riabilitativo conseguenza di un’ischemia cerebrale.

La notizia della sua scomparsa ha colpito e choccato il mondo giudiziario e del volontariato riminese. Proprio poche ore prima della sua scomparsa, nelle redazioni riminesi era arrivata la nota stampa in cui l’associazione intitolata al figlio Luca, dopo il liceo Einstein aveva donato un defibrillatore alla scuola Toti. Perché la missione di Antonio Petitti dopo la tragedia che aveva colpito la sua famiglia, un dramma impossibile da metabolizzare , è stata la sua nuova prima ragione di vita. Come tiene a sottolineare la nipote Emma Pettiti, presidente dell’Assemblea regionale dell’Emilia-Romagna. «In tre anni con l’associazione dedicata a mio cugino, aveva istituito una borsa di studi all’istituto Einstein, fatto una raccolta fondi per la ricerca e divulgare ogni forma di prevenzione di prevenzione in aiuto a chi soffre di patologie cardiologiche. Hanno donato tre defibrillatori, l’ultimo 72 ore fa alle scuole Toti. Aveva poi avviato progetti di collaborazione con altre associazioni di pronto soccorso. Un uomo generoso. Forte. Che amava profondamente la sua famiglia. E la gente della sua città».

Commosso anche il ricordo della presidente del Tribunale di Forlì Rossella Talia che ha lavorato gomito a gomito con con Antonio Petitti per quasi 20 anni. «Tante le cose che si possono dire a partire dal grande lavoro svolto in Tribunale per i cittadini riminesi. Tra queste a me piace ricordare che è stata una sua idea quella di di trasformare il palazzo di giustizia in una galleria d’arte. Così come èbello ricordare l’impegno che metteva nell’organizzare la cena di Natale per Procura e Tribunale anche se non era più in servizio».

Commosso anche il ricordo del Vpo Leonardo Berardi che attraverso l’associazione ha continuato a lavorare gomito a gomito con Antonio Petitti: «Quando ieri sera (mercoledì, ndr) mi hanno chiamato non potevo crederci».

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