Rimini, la morte dell’ex senatore Foschi: il 2 maggio il funerale

«Ci vorrebbe una enciclopedia per raccontare tutto quello che ha fatto». L’onorevole Ermanno Vichi ricorda Armando Foschi, l’ex senatore scomparso sabato mattina a 94 anni. Un addio che ha suscitato cordoglio e dolore in città. Questa sera (ore 21) veglia funebre nella parrocchia di Igea Marina, funerali domani in Duomo a Rimini (ore 15) celebrati dal vescovo Nicolò Anselmi.

«Non c’è settore in cui non sia stato protagonista o non abbia dato il proprio contributo» aggiunge Vichi. «Penso alla nascita delle cooperative di trebbiatura, oppure al suo apporto fondamentale nella definizione dei patti agrari grazie ai quali i contadini diventarono proprietari della terra che lavoravano. Quella volta è stata una vera rivoluzione».

Da un punto di vista personale Vichi mette in evidenza l’«impegno sociale» di Foschi e il suo spendersi per la «formazione professionale». All’interno della Democrazia cristiana ha «coltivato amicizie con tutti, era il rappresentante locale delle sinistra sociale» e nel «rapporto con le correnti era un elemento di unione», nella sua lunga carriera politica «non ha mai avuto bisogno di sgomitare».

Vichi cita poi il cammino compiuto fianco a fianco. «Ero più giovane e lo seguivo nel territorio. Non c’era un borgo della provincia riminese in cui non conoscesse le persone con le quali aveva un rapporto diretto, non è mai stato esponente di una qualche oligarchia. Ci ha lasciato una eredità, una responsabilità, era molto discreto, rispetto ai gruppi di potere era tutt’altro».

Un ricordo personale? «L’ultima volta l’ho sentito il giorno di Venerdì Santo, ho chiamato per fare gli auguri, rispose la moglie, lui non poteva venire al telefono. Mi ha richiamato verso sera, ricordo che mi disse “Ermanno è finita”. Gli feci coraggio, gli rammentai di non dire così, ma lui continuò: “Io credo molto, ci rivedremo”».

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