Rimini, la maggioranza ha fatto saltare il consiglio comunale: "Non facciamo da cassa di risonanza ai no vax"

Archivio

Consiglio comunale, la maggioranza diserta la seduta. Petrucci: «Non faremo da cassa di risonanza ai no vax, serve più rispetto per le vittime del Covid a un passo dalla nuova campagna vaccinale». La seduta del Consiglio comunale di Rimini numero 24 è stata sospesa nel tardo pomeriggio di ieri alle 18.56, a quattro minuti esatti dall’inizio dell’appello, per mancanza del numero legale. Tradotto non c’erano i numeri per procedere, data la presenza di soli nove consiglieri, tutti di minoranza, tranne la presidente del Consiglio Giulia Corazzi, la cui partecipazione era dovuta. Tra i presenti il consigliere del Movimento 3 V, Matteo Angelini che aveva promosso la seduta, Gloria Lisi, Enzo Ceccarelli, Stefano Brunori, Andrea Pari, Loreno Marchei, Nicola Marcello e Matteo Toccaraso

Dalla parte del vaccino

A qualche minuto dalla chiusura, salutata con fragorosi applausi dei presenti forse polemici, non usa giri di parole il capogruppo del Partito democratico, Matteo Petrucci. «Sebbene esistano dei precedenti storici, in questa legislatura è la prima volta che la maggioranza decide di non presenziare ad una seduta del Consiglio. Seduta – precisa - dove peraltro non era prevista alcuna deliberazione». La maggioranza ha annunciato le proprie intenzioni a trenta minuti dall’inizio, tramite una nota firmata dai capigruppo Matteo Petrucci, Partito Democratico; Andrea Bellucci, Lista Jamil Rimini Rinata; Marco Tonti, Rimini Coraggiosa; Luca Pasini, Futura con Jamil Azione.Petrucci. «Dipende dalla forzatura ad hoc che si è registrata per convocare la riunione perché, - fa presente Petrucci - un consiglio comunale sulla Sanità era già stato organizzato il 27 settembre scorso, quindi non c'era bisogno di questo». Il motivo del contendere in tale occasione tra opposizione e Giunta viene ravvisato dal dem nel mancato invito da parte della presidente del Consiglio Giulia Corazzi ai medici no vax sospesi, una decisione che ha spinto Angelini a raccogliere sei firme tra gli scranni della minoranza, ovvero, spiega Petrucci, il numero minimo legale richiesto, per un consiglio comunale tematico. Si tratta di uno strumento legittimo, riconosce, «ma non condividiamo che in questa fase storica dominata delicata, quando è partito il conto alla rovescia per la campagna antinfluenzale al via il prossimo 24 ottobre, metta ancora in dubbio la comprovata validità dei vaccini».

Oltraggio vittime del Covid

E torna a ribadire: «Non si può utilizzare il Consiglio comunale come cassa di risonanza per le teorie care al Movimento 3V. Bisogna portare rispetto per tutti quei medici e sanitari che, scegliendo di vaccinarsi, stanno tenendo alto il livello qualitativo della Sanità dell’Emilia -Romagna. E merita un tributo anche la memoria delle vittime del virus e di quanti ancora soffrono per i suoi effetti e per le tante settimane di intubazione». Punta il dito contro dichiarazioni definite choccanti: «Angelini ha detto di reputare positivo il fatto che chi ha affrontato tre o quattro vaccinazioni anti Covid si ammali a dimostrazione dell’inefficacia dei vaccini, definiti precedentemente “liquido sperimentale”».

La replica

Non è d’accordo lo stesso Angelini, che invece spiega: «Dovevano venire e confrontarsi, perché hanno solo strumentalizzato la mia posizione, visto che chiedevamo di fare un Consiglio per chiedere che i i medici che il prossimo 31 dicembre saranno comunque reintegrati vengano fatti rientrare prima data la grave carenza di personale sanitario che c’è in questo momento a Rimini ed è un grave danno per l’Ausl e per i cittadini che queste persone non possano lavorare. Ecco perché avevo chiesto anche a sei medici che sono stati sospesi di venire in Consiglio e portare la loro testimonianza, che non sarebbe stato un intervento contro i vaccini ed è per questo che serviva un confronto».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui