Esplorazione sul piano concettuale nutrita di suggestioni legate al tema della metamorfosi e alla presenza di riferimenti mitologici evocati dal fascino enigmatico della pittura botticelliana. Sarà in scena stasera (21.15) al Mulino di Amleto (via del Castoro 7), per la prima volta la performance “Colei che avanza. Dialogo tra danza antica e contemporanea intorno all’icosaedro”, a cura di Il Tempo Favorevole e associazione culturale Pesaro art&music. Coproduzione Mulino di Amleto Teatro. Un progetto di Barbara Martinini ed Enrica Sabbatini.
Quadri coreografici per corpi femminili che attraversano le epoche danzando intorno all’icosaedro, simbolo dell’acqua e dell’armonia cosmica. Moti del corpo, moti dell’anima che costituiscono l’inizio del cammino verso i luoghi della memoria e dell’immaginazione con dialoghi e contaminazioni tra il linguaggio della danza quattrocentesca e la ricerca della danza contemporanea.
«Lo spettacolo – spiega Enrica Sabbatini – si compone di quattro quadri: da “Moti del corpo, moti dell’anima” al conclusivo “Anfitrite intermedio V”, da me ideati. Performance che nello specifico mettono a confronto e incrociano i due linguaggi coreutici: quello antico storicamente informato e quello contemporaneo generato dalle ricerche compiute da Rudolf Laban all’inizio del Novecento. Fil rouge e motivo conduttore di tutto lo spettacolo è l’installazione “Icosahedron” progettata e realizzata dai fratelli Enrica e Riccardo Sabatini. Questo solido geometrico rimanda sia a Platone, alle cui idee filosofiche guarda la danza rinascimentale, che a Laban, alle cui teorie sul movimento guarda invece la danza contemporanea».
I quadri centrali “Esercizi di volo” di Veronika Aguglia e “Divertimento per Venere” di Barbara Martinini, attraverso codici coreutici prettamente contemporanei, completano l’esplorazione sul piano concettuale nutrendosi di suggestioni legate al tema della metamorfosi e alla presenza di riferimenti mitologici evocati dal fascino enigmatico della pittura botticelliana. “Esercizi di volo” mostra corpo animale e corpo femminile in metamorfosi. Un assolo dedicato al mondo volatile, cui si ispira la partitura coreografica e testuale, con continui rimandi di senso. “Divertimento per Venere” anima reminiscenze botticelliane, il profumo di primavera e la nascita dai flutti, modulate dalla divertente interpretazione di un brano mozartiano. “Anfitrite intermedio V”, con l’eleganza di gesti e movimenti ispirati alla dea del mare, racconta miti, personaggi ed emozioni, evocando il passaggio fra Cinquecento e Seicento, quando la danza – al pari della parola e della musica – diventa sempre più strumento retorico capace di ammaliare, attirare a sé, persuadere.
In scena: Veronika Aguglia, Marinella Freschi, Barbara Martinini, Enrica Sabatini, Alessandra Zanchi.