Dopo circa due mesi di ricovero in ospedale a causa del Covid, Moreno Maresi è finalmente tornato a casa. L’avvocato nonché presidente di Rinascita basket Rimini era entrato all’Infermi il 31 maggio scorso e ha concluso il ciclo di cure solo venerdì scorso. Una degenza prolungata e difficile, rispetto alla quale oggi dice «l’unica cosa bella di questa vicenda è, paradossalmente, la vicinanza e l’affetto che ho ricevuto da tante persone, che non potrò mai dimenticare».
Quante persone l’hanno cercata?
«L’affetto e la vicinanza della gente, mi ha colpito e mi ha aiutato moltissimo. Io stesso ho scritto sul mio profilo Facebook che ero ricoverato nel reparto di rianimazione: l’ho fatto per rispondere alle tante persone che chiedevano notizie. Adesso però preferisco non parlare di questa vicenda».
Vuole aggiungere qualche cosa ?
«Vorrei elogiare pubblicamente la competenza dei sanitari e del personale parasanitario dell’ospedale di Rimini. Oltre che ringraziarli, devo evidenziare l’eccellenza, la competenza e l’ umanità con cui sono stato trattato. Da cittadino riminese mi sento davvero molto tutelato nel sapere che abbiamo a disposizione una struttura ospedaliera che funziona così bene».
Però c’è un popolo di negazionisti che, ogni giorno che passa, continua a crescere?
«Ho letto e ho visto sui mezzi di informazione queste forme di dissenso rispetto alle politiche del governo. Avendo sperimentato il virus di persona, a maggior ragione credo che l’utilità del vaccino sia obiettivamente difficile da contestare. Penso che sia una pratica da perseguire nella maniera più assoluta».
Se dovesse lanciare un appello a chi non si vuole immunizzare, contesta il Green pass e non vuole indossare la mascherina, che cosa direbbe?
«Il vaccino è l’unica strada per uscire dalla pandemia. Ciò che è stato stabilito a livello di governo centrale ha una logica e una giustificazione che condivido. Per quanto riguarda le modalità, deve decidere chi è preposto. La tutela della salute degli altri va messa sempre al primo posto: il
Green pass è una proposta positiva».
Ha abbandonato la politica?
«Purtroppo ho avuto altro a cui pensare».
E il basket ?
«Certe passioni fanno parte della vita e non si abbandonano mai. In questo periodo ho continuato a parlare con tutti i giocatori e i dirigenti. Credo che, in questi giorni, Rbr abbia compiuto un lavoro eccezionale. Voglio inviare un saluto affettuoso a chi non giocherà più a Rimini: tutti sanno che Rimini resterà sempre la loro casa. Adesso però stiamo costruendo una nuova pagina di questo sport e speriamo di fare bene».