Rimini, Isola Blu e la scuola che non si arrende: "Facciamo di tutto pur di restare aperti"

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La priorità delle scuole è principalmente una: restare aperte. Lo dicono tutti, ma poi pandemia, contagi, assenze rendono tutto più complicato. I numeri cominciano a migliorare e le sezioni delle scuole d’infanzia ancora chiuse sono poco più di una decina, in miglioramento rispetto a pochi giorni quando erano il doppio.
A questo proposito il Coordinamento pedagogico cerca soluzioni in grado di tenere le porte degli asili aperte. E allora - spiega una nota del Comune - ecco gli amministrativi diventare centralinisti per tenere aperti i contatti con le famiglie, maestre cambiare sede o garantire più turni per sopperire alle assenze delle colleghe contagiate, pedagogiste in servizio sette giorni su sette. «Un lavoro enorme - spiega Chiara Bellini, vicesindaca con delega alle politiche educative - che impegna quotidianamente pedagogiste, maestre, educatrici, personale e funzionari, senza sosta, ormai da mesi».

La “grande bolla”


Tatiana Bruscia e Annalisa Capucci sono due maestre della scuola d’infanzia “Isola blu” e lavorano in un gruppo di otto colleghe, per ospitare una quarantina di bimbi compresi tra zero e sei anni. «Siamo molto affiatate - spiegano -. Ognuna copre come può i buchi dovuti ad esempio alle assenze di chi, per motivi famigliari o di salute, non può lavorare. C’è chi fa ore in più, chi rinuncia ai permessi, chi dà disponibilità per fare di tutto, purché la scuola resti aperta».


In pandemia è difficile trovare supplenti

«Ne siamo consapevoli ma non possiamo permettere che i bimbi restino a casa. E allora oggi faccio più ore io, domani tu, l’obbiettivo è mantenere la scuola aperta. Certo ci sono anche i legami a distanza (una sorta di dad per le scuole di infanzia), ma per i bimbi così piccoli il rapporto diretto è insostituibile».


Cos’è la “grande bolla”?

«Abbiamo scelto di unire sezioni che una volta erano divise, appunto, in bolle diverse, ognuna libera al suo interno ma chiusa nei confronti delle altre. Con i più piccoli, è bene ricordarlo, non si usano mascherine. All’Isola blu abbiamo deciso di farne una unica, la grande bolla appunto, unendo diverse sezioni e più classi di età. In questo modo noi maestre riusciamo a lavorare in maniera più collaborativa e dove non arriva una, ci pensa un’altra».


I genitori come hanno reagito?

«Noi non abbiamo paura e lo trasmettiamo anche a loro. Certo, hanno dubbi e timori, questo è normale, ma capiscono che tutte le norme sanitarie sono rispettate al massimo. La scuola è il posto più controllato e sanificato dove stare».


Non sentite la stanchezza?

«Siamo convinte che i bimbi debbano stare a scuola e facciamo di tutto per tenerle aperte. E poi i bimbi sono così contenti che la stanchezza, anche se c’è, passa subito».

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