Rimini. "Incubo Bolkestein" anche per i bagnini stranieri

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Che cosa può significare l’asta delle concessioni balneari in programma fra due anni per un lavoratore straniero il cui percorso di integrazione si fonda anche sul lavoro stagionale di bagnino? L’associazione “Pacha Mama” cerca di spiegarlo raccontando la storia di Adama Kone, classe 1999, originario della Costa d’Avorio, a Rimini da cinque anni, ospite della casa “Laudato sii” ma alla ricerca di un appartamento, volontario nelle botteghe del commercio equo e solidale nonché bagnino dell’Adriatic Spirit (bagno 36) aperto da Tommaso Frassineti nel 2021 con l’idea di un bagno inclusivo e ospitale.

La preoccupazione

«Adama ci ha chiesto che cosa fosse questa “legge” dell’Unione europea che potrebbe mettere in discussione la sua stagione lavorativa in spiaggia - ripercorre Federico Bianchini, volontario dell’associazione Pacha Mama e tutor di Adama -. Abbiamo capito subito che stava parlando della Direttiva Bolkestein. Forse avrà sentito qualche battuta enfatizzata dal suo titolare, o, meno probabile, potrebbe anche avere letto qualche titolo eclatante sui giornali». Spiegarglielo non è stato semplice. E l’idea che il bagno in cui ha lavorato potrebbe passare a qualcun altro lo preoccupava molto: «Adama ci ha ricordato la cura e la fatica con cui in primavera, con tutto il team dell’Adriatic Spirit, aveva sistemato le cabine e rinnovato i servizi - racconta ancora -, e con cui in estate ha assicurato a tutti gli ospiti attenzione e intrattenimento, in un clima familiare e inclusivo. C’era riconoscenza nei suoi occhi». Fra l’altro, «il permesso annuale di Adama scade proprio durante l’estate - sottolinea Bianchini -. Quel contratto di lavoro subordinato del 2021, come quello che avrà nel 2022, è per lui fondamentale per rinnovare il permesso di soggiorno, da cui dipendono i suoi diritti, un buon vivere, l’aiuto che rinnova con orgoglio alla sua famiglia nel paese di origine». In Costa d’Avorio, infatti, «Adama sta costruendo una casa per la sua numerosa famiglia - spiega -. Fatica, sudori, risparmi che vede concretizzarsi in una casa che fino ad oggi, almeno, è stata al centro del suo progetto migratorio».

Le buone notizie

Da qualche giorno, però, «Adama è più sereno - aggiunge il suo tutor -. Il titolare del bagno lo sta ingaggiando per i prossimi primi lavori di manutenzione del balneare. Il ciclone Bolkestein forse non è ancora arrivato sullo spirito dell’Adriatico, certamente al momento non dovrebbe impattare per la stagione 2022». Provando a dare un giudizio della situazione dall’esterno, «non sappiamo se Adama sia stato fortunato, se la sua esperienza di lavoratore nel settore turistico sia la più rappresentativa e valga per tutti, ma certamente la sua storia non è quella di un lavoro “povero” e poco dignitoso - conclude -. È stato inserito con attenzione e rispetto delle regole nel mondo del lavoro. Secondo qualcuno non è affatto scontato, ma forse proprio per questo questa storia positiva di integrazione andava raccontata».

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