Rimini, l'incubo dell'affitto: "La mia casa occupata da 3 anni e non pagano"

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«Da quasi tre anni vivono in una casa di mia proprietà senza pagare l’affitto. E neppure le sentenze del tribunale, per ora, sono servite a farli andare via». L’accorato appello lo ha lanciato la signora riminese Sandra Campidelli nel corso della trasmissione Fuori dal coro in onda su Rete 4: nel mirino una famiglia composta da padre, madre e due figli maschi che dall’ottobre del 2019 vive nella sua abitazione di via Pomposa, zona Garden. «Quella casa - spiega - era di mia mamma e avevo appena finito di ristrutturarla con i sacrifici di una vita». Si tratta di una proprietà di circa 100 metri quadrati, al piano terra, con garage e giardino. Costo dell’affitto concordato 750 euro al mese.

La storia

L’odissea della donna riminese inizia alla fine del 2019. Nel mese di ottobre stipula il contratto con una donna di origine tunisina che la prende in affitto per tutta la famiglia. «Hanno pagato appena due mesi, novembre e dicembre, poi stop. Ho ricevuto la lettera di un avvocato che diceva che gli inquilini non avrebbero più pagato perché c’erano dei problemi all’interno della casa. Peccato però che non hanno mai voluto far entrare il tecnico per valutare quali fossero questi problemi». Dopo un anno di attesa, finalmente, la proprietaria ottiene il permesso di entrare. «L’ispezione ovviamente la compie un tecnico, un geometra del Comune e nel settembre 2020 sancisce che la casa è a posto«. La famiglia che occupa l’abitazione chiede anche l’intervento dell’Ausl. L’Azienda sanitaria effettua i suoi controlli e certifica che l’abitazione «è effettivamente antigenica ma perché quelle persone tenevano sempre porte e finestre chiuse» afferma la padrona di casa.

La causa

La signora Campidelli è più che mai determinata ad andare sino in fondo e chiede lo sfratto per morosità. Il tribunale ordina alla famiglia di lasciare la casa, ma il giudice dopo due mesi non convalida lo sfratto e propone di arrivare a una mediazione. «Ero anche disposta a farli andare via gratis - sottolinea - purché lasciassero libero l’appartamento, ma non ne hanno voluto sapere». Intanto la giustizia continua il suo corso. Il 12 settembre, dopo tre anni, arriva la sentenza di sfratto nella quale il tribunale fa notare che l’inquilina «non ha offerto alcuna somma neppure dopo il deposito della consulenza tecnica disposta dal tribunale e non ha partecipato a nessuno dei numerosi tentativi di conciliazione». Così ordina alla donna «il rilascio dell’immobile entro il termine massimo del 12 ottobre e la condanna a pagare 490,77 euro per ogni mese o frazione di mese di possesso della casa a partire da gennaio 2022 fino alla data dell’effettivo rilascio, oltre agli interessi legali di ogni singola scadenza, e alle spese di lite quantificate in 4.835 euro». Intanto è passato un altro mese e gli occupanti sono ancora dentro casa: «Dovrei avere oltre 25mila euro solo per l’affitto, gli ufficiali giudiziari non sono ancora passati e prima di arrivare allo sfratto coatto servirà altro tempo – aggiunge la donna –. Sto vivendo un incubo, che spero finisca presto. Queste cose non devono più accadere: anche i proprietari delle case vanno tutelati».

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