Rimini. Il Pd alla Lisi: "Non ha difeso la Corazzi dagli attacchi"

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La maggioranza lascia l’aula e l’opposizione parte in quarta: vergogna, si sottrae al confronto democratico. Uno strappo accaduto giovedì notte quando in campo stavano arrivando mozioni e ordini del giorno che ha generato scambi di accusa al veleno. I protagonisti sono tanti, ma alla fine l’epicentro di tutto è sempre quello: il “braccio di ferro” fra l’ex vice sindaca Gloria Lisi e tutto il resto del centrosinistra rappresentato nella circostanza dal capogruppo del Pd, Matteo Petrucci.

“Il consigliere non parlante”

Scrive infatti Lisi, spalleggiata dai colleghi di minoranza Stefano Brunori, Enzo Ceccarelli, Luca De Sio, Andrea Pari, Loreno Marchei e Matteo Zoccarato. «Ma chi ha votato i consiglieri di maggioranza (400, 500 fino a 800 preferenze) lo sa che non prendono parola, non interrogano, non presentano mozioni, insomma sa che votano e basta? Se il ruolo di consigliere si limitasse a votare potremmo anche annullare ogni confronto».

La replica del Pd

Il capogruppo del Pd parte subito forte. «Solitamente non commento mai le critiche che piovono copiose da parte della minoranza, in quanto spesso demagogiche, gratuite e per fare vedere ai propri elettori la massima espressione del loro operato: la bagarre».

Petrucci affronta quindi l’aspetto «più becero, cioè gli attacchi alla presidente del consiglio» Giulia Corazzi. «Sotto questo aspetto - rimarca Petrucci - dalla consigliera Lisi, unica donna presente in minoranza, non mi aspetto uscite cariche di inesattezze, ma interventi a difesa della presidente che è stata beceramente e ripetutamente attaccata solo per avere fatto rispettare il regolamento. Non sussistevano più le condizioni per proseguire con la seduta, trasformare l’aula in un rodeo non è quello che ci chiedono i cittadini».

Detto questo, ecco la costante dei prossimi cinque anni. «La consigliera Lisi, per dieci anni vice sindaca, sa molto bene due cose: che il momento delle interrogazioni è più utile alla minoranza d che i consiglieri di maggioranza di riuniscono ogni settimana e non hanno bisogno dei riflettori dell’aula per fare valere il loro pensiero. Anche perché poi bisogna valutare il peso specifico degli interventi proposti e quelli della minoranza sono davvero di poco rilievo. Dalla consigliera comunale Gloria Lisi e da chi ha firmato un documento così poco lucido mi sarei aspettato ad esempio una proposta che metta d’accordo tutti: la modifica del regolamento del consiglio comunale in maniera tale che certe incomprensioni non si verifichino più».

La Lisi non ci sta

«È peggio la toppa del buco» e il «bel tacer non fu mai scritto». Lo scrive Gloria Lisi nella replica alla replica. «In dieci anni ho maturato la coscienza, l’educazione e il valore delle relazioni anche in politica. Peccato che i dieci anni così preziosi per me e per il mio impegno siano, per altri, un disturbo ossessivo compulsivo».

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