Rimini, il parco eolico si sposa verso sud

«Abbiamo inviato anche gli ultimi approfondimenti documentali. Ora aspettiamo la loro pubblicazione sul sito del ministero». Il passaggio burocratico decisivo Energia Wind 2020, la società bresciana che ha presentato la richiesta di valutazione ambientale per la realizzazione del “Parco eolico” tra Rimini e Cattolica, lo ha concluso il 1° giugno. Ora spetta al ministero dell’Ambiente fare il proprio: rendere pubbliche e visibili le integrazioni al progetto. Affinché entro una ventina di giorni dalla loro pubblicazione, chiunque, enti pubblici, ma anche associazioni o privati cittadini, possano presentare le loro osservazioni. «Ci aspettiamo una procedura celere – commenta il progettista Giovanni Selano – così che entro due, tre mesi, Roma possa darci l’ok definitivo all’impatto ambientale. Indispensabile per il via ai lavori».

Gli aggiornamenti

Due le novità importanti: la prima è lo spostamento della prima pala di 2,5 miglia verso est, verso il largo, per intenderci, (rispetto alle 9,5 miglia del precedente elaborato); la seconda è lo spostamento verso sud, verso Cattolica, per capirci, della pala più vicina all’altra “Centrale eolica”, quella ravennate, della società Agnes, denominata “Romagna 1”, in procinto di essere realizzata nel tratto di mare compreso tra Cervia e Torre Pedrera, composta da 25 aerogeneratori di 300 metri di altezza ciascuno, collocati dalle 12 alle 22 miglia dalla costa.

L’allontanamento

Sottolinea l’architetto Selano: «E’ stata una nostra libera scelta quella di allontanarci dall’altro “Parco”. Per non impattare troppo da un punto di vista visivo e, nel contempo, per creare un corridoio di transito più ampio. Con questa traslazione del progetto, infatti, la nostra prima pala e la loro ultima pala disteranno almeno 4,5 km, e non più 2 km come ora». Ma per una novità assoluta, quella del distanziamento dal “Romagna 1”, ecco una novità, definiamola confermata: quella dell’allontanamento dalla riva della prima pala e della penetrazione nelle acque extra-territoriali dell’intero corpo portante. Spiega l’architetto: «La prima pala sarà a 12 miglia dalla costa (19 km, ndr) e ultima pala a 21 miglia (34 km, ndr). Una modifica che abbiamo potuto fare dopo la conferma da parte della Regione che le pale sulle 18 miglia non sarebbero motivo ostativo in relazione alla presenza delle sabbie relitte (quelle utilizzate per il ripascimento dell’arenile, ndr). E questo grazie alla nostra decisione di traslare l’intero progetto. In linea, peraltro, con i desiderata delle amministrazioni comunali e provinciale, che ci hanno sempre sollecitato a spostarci il più possibile verso il mare aperto».

Gli energy manager

Non solo aspetto ambientale e impatto visivo. Nella realizzazione del Parco eolico c’è anche un altro aspetto, quello energetico, legato alle ricadute sul territorio e ad eventuali risparmi in bolletta per i riminesi. Precisa Selano: «Sappiamo tutti che l’energia prodotta finirà nella rete nazionale. Per questo abbiamo incontrato, e stiamo sentendo un po’ tutto gli energy manager dei Comuni della Riviera per definire una linea unitaria: di sistema, la chiamo io. Destinare cioè le compensazioni su una sola grande opera provinciale che interessi, così, tutte le popolazioni della Costa. Noi ad esempio vedremmo bene un intervento sull’elettrificazione del Metromare che, da progetto, dovrebbe raggiungere la Fiera, a nord, e Cattolica, a sud: l’intera Riviera, appunto». Insomma, dopo oltre un anno «la richiesta della valutazione di impatto ambientale (Via) la presentammo a maggio 2022», chiosa il progettista entro l’autunno; se l’iter burocratico ministeriale procederà spedito e nei termini di legge, Energia Wind 2020 dovrebbe sapere finalmente se potrà disporre o meno della Via. E quindi se cominciare a pensare alla messa in mare delle pale eoliche.

Il parco eolico sarà costituito da 51 aerogeneratori di 6,5 Mw di potenza ciascuno, con altezza massima, dal medio mare, tra i 202 e i 210 metri, e col diametro del rotore di 180 metri, e svilupperà una potenza complessiva di 330 Mw. Il tutto seguendo un percorso perpendicolare alla costa. A forma di arco: tre archi con una quindicina di pale ciascuno distanti 3 miglia ognuno.

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