Rimini, il Natale sarà illuminato ma salta il concertone

La recessione, i tempi di guerra, il caro bollette non spegneranno il Natale riminese. Non ci sarà il concerto di capodanno, ma le luci sì. «Quando tanti sindaci si interrogavano, io non ho avuto dubbi: non possiamo rinunciare al clima di festa natalizia, va preservato anche in momenti difficili. Io non accetto di indulgere al pessimismo più cupo. Ci sono dei problemi, è vero e dobbiamo fare delle scelte, rinunceremo magari a qualcos’altro nel pacchetto complessivo degli eventi natalizi ma non alle luminarie». Il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad conferma una volontà chiara e annuncia anzi che «faremo anche piccole installazioni in aree più lontane del centro dove magari gli addobbi natalizi non erano mai stati messi, penso a Corpolò o a Santa Giustina, San Vito, Gaiofana. Insomma Rimini deve tenersi unita anche a livello simbolico illuminandosi a Natale – sottolinea Sadegholvaad – credo che sia qualcosa che dobbiamo a noi stessi nonostante le difficoltà». A farsi carico delle spese di installazione e accensione delle luci sarà anche quest’anno il Comune, come accade dal 2020. «Per noi anche questo vale come sostegno alle imprese – aggiunge il sindaco – da un lato si conserva il clima natalizio, dall’altro ci si fa carico della spesa come Comune e non si chiede alle imprese di pagare».

Alternative al concertone

La rinuncia più evidente riguarderà però il concertone di Capodanno in piazzale Fellini, «che incideva parecchio a livello di costo sull’intera programmazione», dice il primo cittadino. «Questo non vuol dire che mancheranno musica e spettacolo, ci sarà un Capodanno diffuso per il centro storico con tantissime iniziative – conferma – come del resto lo abbiamo già conosciuto. Stiamo poi studiando uno spettacolo particolare che si svolgerà fra il castello, piazza Malatesta e Teatro Galli». Qualcosa di suggestivo ed emozionante che riprenda il “Peter Pan” che ha incantato l’estate. Il polo della festa in fondo si è spostato dal lungomare al centro già da anni: «In piazzale Fellini scoccata la mezzanotte, anche con il concerto, finiva tutto», ricorda il sindaco. E per valorizzare la festa, oltre ad eventi nelle piazze l’idea è quella di tenere aperti tutti i musei.

L’attesa

Lo scopo «sarà rendere Rimini viva anche per tutto il periodo pre natalizio». Del resto gli albergatori riminesi riferiscono di avere già molte prenotazioni. «Rimini si è consolidata nell’immaginario collettivo su una serie di iniziative invernali che ci vedono protagonisti e il fatto che molti che prenotino a scatola chiusa ci spinge ad andare avanti», conferma il sindaco.

Gli alberghi riminesi stanno ricevendo prenotazioni per il Natale in riviera già da un paio di mesi. Lo conferma la presidente dell’associazione albergatori, Aia, Patrizia Rinaldis. «Prenotano anche anche a scatola chiusa, Rimini fa destinazione – dice la presidente stessa –. Le prenotazioni mediamente sono per tre/quattro giorni». Certo non mancano le preoccupazioni date dalla congiuntura economica generale, «ma abbiamo la possibilità di far vedere che la città va avanti – dice convinta Rinaldis –. Certo resta il problema grossissimo dell’energia e spero che diventi la priorità assoluta del nuovo governo. Ma l’economia va avanti, non l’ha fermata la pandemia, e nemmeno la guerra. Si tratta solo di fare bene i conti e vedere qual è il punto di pareggio. Che il mercato risponde bene lo abbiamo visto anche con la fiera di questi giorni. Oggi la sfida è dunque valutare quale sia il giusto prezzo, nessuno ci obbliga a fare prezzi che non ci garantiscano la giusta marginalità». I 280 alberghi riminesi con licenza annuale lavoreranno, ma la presidente degli albergatori spera che al conto finale se ne aggiungano almeno un altro centinaio fra quelli che aprono solo in certi periodi. «Adesso stanno arrivando le ultime bollette e vedremo quanto incideranno – chiude Rinaldis –, ma se Rimini fa destinazione ci sono i presupposti per la sfida, facciamo capire il valore del nostro territorio e della nostra offerta perché la marginalità ci sia anche per noi». L.G.

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