Volano gli stracci tra Coconuts e Turquoise. La questura gli ha imposto di chiudere per 20 giorni, causa risse e lanci di bottiglie, e il patròn del Coconuts, Lucio Paesani, reagisce tirando le orecchie ai colleghi del Turquoise, postando sui social dei video e accusandoli Urbi et Orbi di far ballare folle senza licenza, correndo rischi e approfittando della concorrenza sparita.
Uno schiaffo a cui il gestore del Turquoise, Roberto Rinaldi, non risponde a tono evitando di raccogliere il guanto della sfida. «Il collega – esordisce Rinaldi – si appella al fatto che in spiaggia non si potrebbe ballare ma noi non invitiamo nessuno a farlo. Mettiamo della musica, sì, ma l’arenile è costellato da cartelli che ricordano il divieto, che peraltro ricordiamo ogni sera, anche a voce. Non è che possiamo legare le persone alle sedie ma non facciamo niente di male né danneggiamo nessuno. Chiudiamo all’ora prevista dall’ordinanza e a chi domanda dove proseguire la serata consigliamo il Coconuts».