Rimini. "Il Cuore di Luca Petitti" batte per la prevenzione

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«La sera in cui nostro figlio fu colto da malore su un campo di calcetto c’erano tre squadre e qualche spettatore: una ventina di giovani, nessuno dei quali aveva nozioni di pronto soccorso. Non c’era un defibrillatore a disposizione, ma sarebbe bastato un massaggio cardiaco a salvarlo». Antonio Petitti e Anna Montepeloso, i genitori di Luca Petitti, il ventottenne riminese morto il 15 ottobre 2019, da allora si dedicano alla prevenzione e alla sensibilizzazione per tenere viva la memoria del figlio e per evitare ad altri genitori il dolore più grande.

Con l’aiuto di un gruppo di amici, un anno fa, hanno fondato l’associazione di volontariato “Il Cuore di Luca Petitti”.

«Facciamo quello che possiamo. Dopo la tragedia che ha colpito la nostra famiglia, anche parlando con i responsabili di associazioni molto più grandi, abbiamo scoperto che non c’è preparazione in Italia sul tema della prevenzione delle malattie cardiovascolari e sulle tecniche di primo intervento».

L’associazione “Il Cuore di Luca Petitti” si ripropone di migliorare la cultura anche in ambito locale sull’utilità del defibrillatore: se adoperato entro i primissimi minuti dal malore garantisce la sopravvivenza nella quasi totalità dei casi, evitando le cosiddette “morti improvvise”.

L’importanza della presenza di defibrillatori, come più efficace strumento salvavita negli attacchi cardiaci, è stata finalmente riconosciuta proprio quest’anno da una legge che dovrebbe favorire la progressiva diffusione e l’utilizzo dei particolari apparecchi. Fra le novità introdotte dalla normativa c’è ad esempio l’obbligo di installare defibrillatori nei luoghi pubblici oltre alla formazione al loro utilizzo a partire dalle scuole secondarie. L’associazione “Il Cuore di Luca Petitti”, prima ancora dell’approvazione della legge, si è fatta carico di una parte di queste finalità donando lo scorso anno un defibrillatore al Liceo Einstein, scuola dove Luca aveva studiato da adolescente, e istituendo una borsa di studio (assegnata quest’anno a un 18enne di Montescudo-Montecolombo). Un altro defibrillatore sarà donato a breve alle scuole primarie “Toti” di Rimini.

Il tratto che aveva caratterizzato in vita Luca, a detta di chiunque l’abbia conosciuto, era la generosità. Rispettando una sua volontà espressa quando nessuno poteva ipotizzare il destino che lo aspettava, i genitori due anni fa donarono gli organi salvando più di una persona. Una lezione di vita che guida l’impegno dei familiari e degli amici di Luca che hanno collaborato nella costituzione dell’associazione e di quanti in futuro vorranno sostenerla. Una messa in suffragio di Luca sarà celebrata domani, sabato 16 ottobre, alle 18, nella Chiesa Gesù nostra riconciliazione (via della Fiera).

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