Pnrr rimodulato da parte del Governo, il Comune di Rimini alza la voce e rivendica la tutela per i Comuni virtuosi: “La pesantissima sforbiciata governativa ai fondi cala come una mannia proprio sui Comuni più virtuosi; cioè quelli che, come Rimini, in buona sostanza stanno già spendendo i fondi con rapidità e efficienza. Il Ministro Fitto, ha assicurato a nome dell’Esecutivo centrale, che i soldi verranno recuperati tra fondi di coesione, revisione del Piano nazionale complementare e risorse nazionali ma allo stato attuale non v’è alcuna garanzia di legge né amministrativa, al di là dell’impegno verbale, che ciò avvenga e avvenga in tempi brevi.
Infatti, quello che più preoccupa in queste ore Rimini non è tanto e solo la disponibilità finanziaria ad appalto già esaurito ma l’eventuale ridiscussione delle procedure e dei percorsi amministrativi e burocratici da mettere in campo per il finanziamento alternativo promesso dal Governo. Gli scenari più pessimistici che si aprono sono dunque due: 1) non arrivano i 20 milioni di euro a compensazione di quelli stralciati dai capitoli PNRR sui quali è già stato fatto l’appalto; 2) vengono trovati i 20 milioni di euro ma siccome questi appartengono formalmente a una nuova linea amministrativa che prevede nuove convenzioni, nuovi accordi etc., i tempi di realizzazione dei lavori slittano, non si sa se di poco o molto tempo.
E’ una situazione delicatissima anche a livello logistico, perché Rimini ha assoluta necessità di partire con questi interventi immediatamente dopo l’estate per non interferire con la prossima stagione turistica. Quello che chiediamo al Governo, e insieme a Rimini Anci e tanti altri Comuni nella medesima situazione, sono garanzie immediate, sia finanziarie che procedurali, che confermino gli interventi e la loro tempistica per i tratti 6 e 7 del parco del Mare. Se ciò non avvenisse in tempi più immediati che celeri è evidente come, al di là di un ovvio e motivato giudizio pessimo da parte della comunità riminese (i suoi cittadini, le sue imprese) per gli impegni formali e finanziari disattesi, sarebbe sicuramente molto concreta la possibilità di contenziosi legali con adeguate richieste risarcitorie, proprio perché l’appalto è già stato espletato con conseguente prese in carico di lavoratori e materiali da parte delle imprese realizzatrici”.