Rimini, il caso dell'ex colonia Enel: "Qui ormai è solo degrado"

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La mattina di domenica, in viale Regina Elena, si apre con una densa colonna di fumo, che dalle mura della ex colonia Enel si dirama in alto nel cielo. In realtà, quando i vigili del fuoco andranno sul posto, scopriranno che l’incendio è contenuto, e che non sarà difficile sedare le fiamme. Tuttavia, quel fumo e quel fuoco, per i residenti di Marebello rappresentano solo l’ennesimo ritratto di un quadro di degrado che rovina ormai da decenni il profilo di un lungomare puntellato dagli scheletri di ex colonie lasciati ad aspettare la fine nell’incuria degli anni. «Basta, l’unica cosa da fare, ormai, è sperare che qualcuno la compri all’asta e che venga tolto il vincolo delle Belle arti, perché di belle arti, lì, non ci è rimasto proprio più niente». Annamaria Barilari, consigliera comunale del Pd, ma anche albergatrice e membro del Comitato turistico di Marebello (di cui è ex presidente) lo afferma senza scendere a compromessi. «Quello successo stamattina (ieri mattina, ndr) è solo l’ennesimo episodio frutto del degrado e dell’abbandono in cui si trova la ex colonia Enel, così come tante altre strutture, tra la Bolognese e la Murri. È ora di fare qualcosa».

L’incendio

Poco dopo le 8 di ieri è scattato l’allarme. Passanti e residenti hanno chiamato il comando dei Vigili del fuoco sollecitando il loro intervento poiché “da qualche parte dentro alla Enel” era scoppiato un incendio. Così, senza farsi attendere, i pompieri si sono precipitati sul posto con due mezzi e cinque operatori, pronti ad addentrarsi tra le colonne di fumo e le lingue di fuoco. Non appena dentro, al piano tera, i vigili si sono resi conto che la combustione aveva incenerito qualche mucchio di immondizia, un giaciglio, qualche oggetto lasciato lì da “inquilini” occasionali che vi avevano trovato riparo nella notte. Spente le fiamme senza troppe difficoltà, gli operatori del 115 si sono concentrati nell’ispezione delle stanze e degli ambienti dell’ampia colonia, alla ricerca di qualcuno che malauguratamente fosse rimasto intossicato dal fumo. Ispezione che ha avuto esito negativo, ma che ha richiesto alcune ore, costringendo la polizia municipale a vigilare sul traffico che nel frattempo si era paralizzato su tutto il viale. Per circa tre ore, infatti, il camion dei vigili del fuoco ha stazionato sulla carreggiata di viale Regina Elena, mandando in tilt il traffico già non fluido in condizioni normali.

Immagine terribile

«Lì dentro alla Enel è stato lasciato tutto come se si fosse dovuti ritornare l’anno dopo. Ci sono ancora le canoe sul patio, e al terzo piano gli accappatoi colorati dei bambini. Ma ora basta, non c’è più niente di quello che è stato. Ci vanno sempre a bivaccare, ormai è solo un cumulo di degrado». Barilari insiste, e mette in guardia anche dagli effetti negativi prodotti sul piano dell’immagine. Non si rassegna al fatto che lo scheletro resti lì in piedi a decomporsi. «Noi ormai, è brutto dirlo, ma ci siamo abituati. Ma i turisti no. Per loro ha un impatto molto forte. Altro che belle arti».

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