La Riviera queste mattina si è risvegliata e si lecca le ferite. Si stringe intorno al dolore di chi, da Faenza a Forlì fino a Cesena, ha perso un familiare, una casa, un tetto sicuro, e, poi, si butta, anima e corpo, sul lavoro. Per ripartire il prima possibile e far risplendere il proprio arenile. Da Rimini a Riccione, da Bellaria a Cattolica.
Sottolinea Mauro Vanni, presidente di Confartigianato imprese demaniali: «Non abbiamo perso un attimo. Già di prima mattina, infatti, dopo un piccolo momento di disorientamento e di tristezza per quanto accaduto in altre zone della Romagna, tutti noi bagnini ci siamo dati appuntamento in spiaggia per rimuovere quelle enormi cataste di legna che il mare aveva ammassato sulla spiaggia. Che domani (oggi, ndr) Hera provvederà a portar via. Diciamo che rispetto al disastro che abbiamo visto in altri territori, qui a Rimini, almeno per quanto riguarda le spiagge, è tornato tutto nella normalità: il 90% dell’arenile risulta, infatti, pulito».
E questo nonostante allagamenti diffusi di cabine e qualche ristorante. «Sì qualche ristoratore, non molti per fortuna, si è ritrovato con l’acqua all’interno del locale – continua Vanni -. E questo dispiace. Però per il resto, oltre alle cabine inondate, non si segnalano danni. Diciamo che alla fine è andata bene. Poteva andar peggio. Magari nei pressi del porto canale, zona Delfinario, la situazione rami e legname sull’arenile persiste per via dell’intensità della mareggiata, però anche lì i bagnini stanno provvedendo a ripulire tutto. Insomma, tra domani e venerdì gli stabilimenti torneranno ad essere quelli del pre-tempesta. Pronti per la stagione estiva ormai alle porte».
Conferma Fabrizio Pagliarani, rappresentante della Confesercenti balneari Rimini: «Diciamo che la zona più colpita dalla mareggiata è stata quella compresa tra il bagno 1 e i bagni 40-42. Per quanto riguarda i danni, tranne qualche ristorante allagato, credo che alla fine siano pochi. Sì le cabine sono state inondate, ma avevamo provveduto a mettere tutto in sicurezza, almeno i materiali più delicati. Anche ombrelloni e sdraio non risultano danneggiati».
Da Bellaria a Cattolica
Ma se a Rimini l’acqua è arrivata fino al Parco del mare, a Riccione e Cattolica le onde si sono fermate molto prima. Spiega Diego Casadei, presidente della Cooperativa bagnini della Perla verde: «Da noi il mare è salito fino a metà spiaggia. Per cui non ci sono stati gli allagamenti temuti. Né dei ristoranti, né delle cabine. Certo di legname ne è arrivato tanto, ma questo sarà rimosso nel breve termine. Quello che, invece, dovrà essere verificato è il livello di erosione. Anche se il maxi ripascimento dello scorso sembra aver dato i risultati sperati. Vedremo nei prossimi giorni».
Se Riccione tira un sospiro di sollievo Cattolica non è da meno. Conferma Roberto Baldassarri, presidente Cooperativa bagnini: «Diciamo che l’unico problema che abbiamo avuto è stato quello dei rami, della legna, e della sporcizia. Per il resto è andata bene. Forse nella zona di levante, vicino al porto, qualche cabina si è allagata. Ma nient’altro».
Chi, invece, lamenta danni sull’arenile sono i bagnini di Bellaria Igea Marina. Che, per voce del loro presidente, Paolo Rinaldini, denunciano una forte erosione dell’arenile: «Il mare ha mangiato una decina di metri di spiaggia e questo comporterà per molti stabilimenti balneari una riduzione di ombrelloni per la stagione estiva e, quindi, un danno economico. Per il resto dobbiamo registrare cabine allagate e tanta legna in zona porto in particolare. Ma quello che ci inquieta di più è il livello di erosione. Anche perché sembra siano finite le scorte di sabbia da ripascimento».