Rimini, bagnino alla gogna sul web per l’acqua negata: “Vengono in massa dalla spiaggia libera, sto solo tutelando i miei clienti”

Tanto rumore per nulla. Ovvero quando il “qui pro quo” corre sul web e mette alla gogna innocenti. Avere a disposizione piattaforme social non sempre favorisce la comunicazione né veicola messaggi corretti. Un esempio tragicomico si è materializzato, dopo appena un clic, anche sulle spiagge riminesi.

«Dagli all’untore»

Nello specifico, l’allarme è montato ieri dai social dove si denunciava la scorrettezza di un bagnino di Rimini che avrebbe «negato l’acqua» (e l’acqua del rubinetto per intenderci non l’Evian) a ragazzini accaldati ed esausti che si erano appena allenati in spiaggia. Tempo pochi secondi e il post aveva già scatenato fulmini e saette, con tanto di caccia all’untore, tutti decisi a scoprire il nome dell’impudente di turno, reo di aver sconfessato l’ospitalità romagnola, salvo poi scoprire che il titolare chiamato in causa, quello del “Bagno 100 Sole caliente”, ai ragazzi aveva contestato tutt’altro.

Stress alle stelle

La versione del bagnino, che preferisce restare anonimo, è decisamente agli antipodi rispetto al veleno sparso su Facebook. «Dalle 6,40 del mattino fino a quando chiudo i battenti, non ho mai negato da bere a nessuno – afferma -. Anche chi fa jogging lungo la battigia può fare una pausa nel mio stabilimento e dissetarsi. Nessun problema, ci mancherebbe altro». La stessa cortesia, sottolinea, viene riservata ai clienti del mercato del giovedì che non esitano a usare le sue quattro toilette, anche se l’opzione non sarebbe dovuta. Detto questo, arriva al nocciolo della questione: un problema che innesca code e disagi per i suoi 500 clienti, quelli che pagano i servizi dello stabilimento, eppure si trovano costretti ad attese infinite.

Il casus belli è fornito dagli utenti della spiaggia libera, distante solo 50 metri, che arrivano in frotta a lavarsi al “Sole caliente”. «Chiudo un occhio quando è giugno, ma nel pieno della stagione, in tutti dovrebbe prevalere il buon senso».

Di certo a darsi alla macchia è il bon ton generale perché dati alla mano, il “Bagno 100” è dotato di tre docce con temperature sino a 22 gradi, di cui una nebulizzata, ma anche una doccetta riservata ai bambini con acqua riscaldata, nonché un lavapiedi e una fontanella. Servizi, specie questi ultimi, contesi da chi di fatto non scuce un euro. Morale: non sono i costi da fronteggiare che infastidiscono il bagnino ma i malumori della clientela, penalizzata suo malgrado. «Dispiace – dice – che i miei clienti rischino di arrivare tardi al pranzo o alla cena in hotel che prevede turni rigorosi ma anche che si stressino inchiodati in fila dicendo addio al relax appena conquistato».

Commenti

  1. Ha pienamente ragione. Vadano a casa a lavardi quelli che non pagano. Io se uso una spiaggia libera, se devo andare in bagno vado a pagare un caffè al bar..la gente è senza vergogna.
    Ormai è polemica su tutto.
    Tutti pretendono tutto anche se non ne hanno diritto. Chiudete i social!!

  2. l’ uso dei bagni e dell’ acqua per rinfrescarsi e’ un diritto dei cittadini,anche se arrivano dalla attigua spiaggia libera,dove colpevolmente non solo il comune evidentemente non ha provveduto a installare una doccia pubblica! Oun ogni caso prima di difendere i concessionari balneari con le loro richieste assurde,divieto di usare bagni,divieto di consumare un panino,divieti di accesso alla spiaggia,ecc. ricordarsi che questi alzano migliaia e migliaia di euro a stagione e pagano per la concessione che e’ pubblica non di loro proprietà,pochi centinaia di euro al mese!!!!

    • classica risposta del dipendente che non ha mai avuto un attività… se li porti a casa sua dato che ci tiene molto. questa attività paga le utenze paga i servizi paga il personale. ma soprattutto offre un servizio a pagamento per i clienti che hanno il diritto di trovare le docce libere. per me è anche troppo gentile ad offrire determinati servizi… ma questo è classifico del posto dove la gentilezza ed il servizio vengono prima del lavoro .. una nota di merito a tutti gli stabilimenti romagnoli… sono di un altra regione e qui se non paghi manco nello stabilimento entri

    • col cavolo….io pago uno stabilimento e non faccio la coda dietro a chi arriva dalla spiaggia libera!se hanno deciso di non pagare vanno a lavarsi a casa

      • Hai ragione….ma più illuminante è stato l’incriminato: quando è bassa stagione, o comunque non c’è la ressa è molto disponibile, ma se è il momento più affollato dell’anno e i suoi sostenitori paganti si trovano a fare la coda…..forse non offre quello che fa pagare? Su gente dai, non siate così benpensanti quando meglio comoda!!!!

  3. È un diritto dei cittadini… ma non può essere soddisfatto da un privato. Se queste decine di assetati venissero a dozzine nel suo giardino e pretendessero di bere e fare la doccia usando la canna per annaffiare penserebbe ancora che è un loro diritto?

  4. Sono d’ accordo con Vincenzo, pagano 2 soldi di affitto ed incassano migliaia di euro , sembra che la spiaggia sia la loro .Vivo a Roma ed ad Ostia è anche peggio , costrizioni in muratura megagalattiche stabili da almeno 50 anni ( dov’ è il rispetto delle leggi ? complici e corrotti gli amministratori pubblici, anche quelli che non attrezzano la spiaggia libera) Il sottoscritto non si reca più ad Ostia da almeno 50 anni Quando finirà questo abuso distribuito su territorio nazionale ??? È, come al solito , un malcostume SOLO ITALIANO

  5. il privato non dovrebbe avere un pezzo di spiaggia in concessione per 99 anni per due lire guadagnandoci milioni. Se vuoi sapere se un business in questo paese è pura corruzione basta vedere che dentro ci sono i soliti noti. Le spiagge sono di tutti.

  6. gli stabilimenti balneari in Italia sono una vergogna inaccettabile, pagano niente e hanno diritto praticamente a vita. Sono corruzione alla luce del sole. Andrebbero vietati. La spiaggia e il mare sono di tutti. Beni comuni. Ma questo è diventato un paese di ladri e di avvoltoi ad ogni livello.

  7. Si chiamano “scrocconi” quelli che si arrogano il diritto all’uso dei bagni e delle docce senza sborsare un euro. L’acqua e la pulizia ai privati costano.
    Si parla sempre di diritti e mai di doveri o di buon senso.
    Arriveremo pertanto a pensare che potrei anche bussare alle case al mare con le stesse pretese?

    • sono d’accordissimo uno paga x avere un servizio e lo pretendo.perche questi signori non vanno nei vari comuni a lamentarsi che nelle spiagge pubbliche manca una doccia o una fontanella di acqua potabile. pretendiamo ma non facciamo niente x avere, protestiamo nelle sedi di dovere.

  8. Ho frequentato per una decina d’anni Rimini e una volta sono anche stato cliente dei bagni 100. La cortesia romagnola non si discute, così come la supponenza di tanta gente che non vuole(o non può)pagare la spiaggia ma esige di usufruire dei servizi della stessa mettendosi alla pari con chi invece tali servizi li paga…e pure ad un prezzo più che onesto. Tutte le polemiche su concessioni e altro non c’entrano con la questione di cui si sta discutendo. Quello che non si può tollerare è che chiunque pretende diritti fregandosene del buon senso e del prossimo

  9. Vincenzo, quindi quando lei è .x strada pretende che qualsiasi bar o negozio le lasci usare bagno e acqua, gratuitamente. vorrei vedere se lascia entrare a casa sua tutti quelli che passano davanti ed hanno esigenze, . scegliete la spiaggia libera e quindi anche i disservizi. altrimenti, un caffè o acqua al bar! e piantiamola con sta tiritera.

  10. chi non è cliente dei bagni non potrebbe nemmeno entrarci, se arrivasse la capitaneria di porto o la finanza risulterebbero clienti ” in nero” poi c’ è il discorso infortuni ed assicurazioni, poi quando le cose erano fatte col buon senso le docce ed i gabinetti degli stabilimenti erano riservate ai clienti…..piuttosto i comuni devono attrezzare l spiagge libere di gabinetti e docce come fanno da anni in Liguria !!

  11. la maleducazione ormai è diventata un diritto gente ignorante che non pagando usufruisce di un servizio non dovrebbe essere permesso!

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