Rimini, i parrucchieri: "Il Green Pass? Il vero problema sono gli abusivi"

Archivio

Il green pass viene esteso a parrucchieri e negozi e le associazioni di categoria avvertono: occhio ad abusivismo e discriminazioni. Se da un lato i clienti di barbieri e parrucchieri si sono detti più sicuri, dall’altro l’obbligo di green pass nei saloni «crea preoccupazione per l'incremento dell’abusivismo». A dirlo è Tony Santini, presidente del settore acconciatura di Cna provinciale e titolare di diversi saloni a Rimini. Nel complesso, il provvedimento è stato accolto senza problemi, dal momento che gran parte della clientela era già in possesso del Green pass. Tuttavia, evidenzia Tony Santini, «c’è il pericolo concreto di un’ulteriore spinta verso l’abusivismo, per questo chiediamo a tutti i comuni di alzare ancora di più la guardia nei confronti di questo fenomeno, non solo per le sue conseguenze economiche, ma anche per quelle sanitarie».


Confesercenti Rimini, attraverso il suo direttore Mirco Pari, pone invece l’attenzione sulle regole che entreranno in vigore a partire dal 1 febbraio. «Da quel che si è intanto appreso - spiega Pari -, si profila l'ennesima iniquità nel trattamento delle varie merceologie, anche se capiamo che il senso è quello di spingere il più possibile i cittadini a vaccinarsi. La lista degli esercizi dove si potrà entrare senza Green pass base comprenderà alimentari, supermercati, ipermercati, farmacie, parafarmacie, benzinai, negozi di carburante per il riscaldamento, articoli per animali, ottici, mercati all’aperto, ambulanti ed edicole all’aperto». In particolare, Confesercenti si chiede il perché dell’esclusione di altre realtà da quelle considerate di “prima necessità” - e quindi esenti dall’obbligo di Green pass -, come i negozi di abbigliamento o le tabaccherie. «Nei piccoli esercizi commerciali non c'è certamente assembramento - aggiunge ancora Mirco Pari -, gli acquirenti sono sempre meno e non si capisce proprio la necessità di questa discriminazione che penalizza solo alcune categorie di attività» per cui servirebbero invece «sostegni e incentivi per contrastare il rallentamento della ripresa e il caro energia, a partire dal rinnovo delle moratorie sul credito».

Intanto si manifesta contro le misure prese dal Governo e in particolare contro il presidente Mario Draghi e il ministro Speranza. Alcuni manifesti, affissi a Ravenna e Rimini, ne chiedono infatti le dimissioni, dal momento che il comitato promotore dell’iniziativa considera il Green pass una misura discriminatoria bei confronti dei cittadini non vaccinati. All’iniziativa hanno aderito il “No paura day” e l’associazione Identità europea.

#getAltImage_v1($tempImage)

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui