Rimini, i nuovi manager della cultura in città

Il ritorno della Biennale del disegno, i 50 anni di Amarcord, la valorizzazione del Trecento riminese, una sede per il Museo delle culture extraeuropee Dinz Rialto e una nuova casa per la Biblioteca Ragazzi della Gambalunga, ma anche il riconoscimento del teatro Galli come teatro di tradizione.

Gambalunga

Rimini mette sul tavolo le carte della programmazione prossima ventura delle sue istituzioni culturali. L’occasione, la presentazione alla stampa del nuovo team per la gestione, il coordinamento, la valorizzazione dei luoghi della cultura in città, completato con le recenti nomine alla direzione della biblioteca Gambalunga e dei Musei civici. Nel primo caso, ad un anno esatto dal pensionamento di Oriana Maroni, la guida è passata in mano a Nadia Bizzocchi. Riminese, in Gambalunga dal 1988, si è distinta negli ultimi anni in particolare come curatrice dell’Archivio fotografico. Tra le linee d’azione indicate per il futuro «il patto per la lettura, strumento che coinvolge librerie, associazioni, editori, scuole».

Musei civici

Bolognese d’adozione, “scippato” ai musei civici ferraresi, la new entry Giovanni Sassu, neo direttore dei Musei di Rimini. Storico dell’arte e uomo di museo, ha riassunto in tre parole le linee guida della sua mission: identità del territorio, apertura – ovvero trasformazione dei luoghi museali in centri sempre più attivi e rivolti al pubblico cittadino (e non solo) – e futuro. Tra i suoi primi impegni, quello di portare a compimento il progetto di valorizzazione del Trecento riminese, attraverso il rifacimento del primo piano del Museo della città, già previsto per l’autunno prossimo.

«Sarà un rilancio fortissimo, un racconto nuovo» di un patrimonio ed una esperienza artistica importantissimi, che culminerà con il ritorno ai musei dell’affresco del Giudizio universale oggi collocato al Part di piazza Cavour. Particolarmente sensibile rispetto al tema della conservazione delle opere, Sassu ha già fatto sapere di volere porre dei limiti, sul modello di una prassi più che altro estera, alla “prestabilità” delle opere, in particolare di quelle, come è il caso della Pietà del Bellini, che già hanno viaggiato molto.

Ritorno al futuro

Annunciati dal sindaco di Rimini e assessore alla cultura Jamil Sadegholvaad, non solo il ritorno della Biennale del disegno – “creatura” dell’ex assessore alla cultura Massimo Pulini che ne riprenderà in mano la curatela – in previsione nel periodo tra primavera ed estate 2023, ma anche (sempre l’anno prossimo) eventi per ricordare i 150 anni dalla realizzazione del Kursaal (edificio abbattuto nel dopoguerra), il fotografo Marco Pesaresi e i 40 anni dall’apertura del mitico locale Bandiera Gialla.

Torna il Dinz Rialto

Quanto a nuovi luoghi per la cultura, il prossimo biennio sarà dedicato alla realizzazione di una sede per il Museo degli sguardi – Dinz Rialto, nonché per la Biblioteca ragazzi, da individuare entrambe in centro storico. Un progetto che non risolverà però del tutto il problema della limitatezza degli spazi della Gambalunga, che per diventare quella «piazza del sapere» che guarda al modello delle moderne biblioteche pubbliche, come sottolinea la stessa neo direttrice, avrà bisogno non solo di «gestire al meglio gli spazi disponibili» ma anche di «acquisirne dei nuovi».

Fellini Museum

Non ha invece bisogno di spazi, ma al contrario: ora che c’è, il lavoro intorno cui impegnarsi è quello di renderlo «luogo vissuto». Stiamo parlando del Fellini Museum e della grande eredità felliniana. Per il direttore Marco Leonetti, «il banco di prova sarà il 2023 con l’anniversario dei 50 anni di Amarcord, intorno al quale sarà necessario fare un lavoro sull’eredità riminese di oggi e futura».

Galli di tradizione

Sul fronte delle politiche teatrali, è stata la dirigente del settore sistemi culturali di città Silvia Moni ad annunciare il raggiungimento ormai prossimo dell’obbiettivo, per il Teatro Galli, che lo porterà a diventare il «settimo teatro di tradizione della Regione». Mentre la responsabile della direzione dei Teatri Laura Fontana, annuncia ancora più impegno per «valorizzare la dimensione partecipativa».

La Settima artepremia stasera Maria Iovine

La vincitrice della 2ª edizione del Premio Valpharma per il Cinema, che si inserisce all’interno del programma di eventi del festival riminese “La settima arte. Cinema e industria” sarà premiata questa sera al cinema Fulgor dalle ore 21. Si tratta della regista e autrice Maria Iovine, vincitrice del Premio intitolato alla memoria di Roberto Valducci, patron del gruppo delle aziende farmaceutiche Valpharma. Durante la serata sarà proiettato in anteprima il lungometraggio “Corpo a corpo”, che la regista ha dedicato all’atleta paralimpica Veronica Yoko Plebani, medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Tokyo 2020.

L’impegno sociale, la spiccata sensibilità all’inclusività, lo stile narrativo capace di mettere in evidenza il ruolo e la personalità delle donne sono le motivazioni del premio a Iovine.

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