Rimini, i locali da ballo: "Tampone obbligatorio? Farebbe la gioia delle feste abusive"

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“Se diventasse realtà il provvedimento letto nelle anticipazioni di stampa, ovvero che anche chi è in possesso del Green Pass rafforzato dovrà sottoporsi ad un tampone per frequentare i locali da ballo – dice Gianni Indino, presidente del SILB-Fipe dell’Emilia Romagna - significherebbe dare avvio ad una deregulation totale facendo dilagare l’abusivismo. Sono certo che la maggior parte dei ragazzi non accetterà di spendere ulteriori soldi per il tampone in aggiunta al vaccino a cui si è sottoposto con la sicurezza di poter tornare a vivere la socialità. Questo eventuale nuovo obbligo rischia di far diventare ingestibile il problema delle feste abusive anche dove prima il problema era marginale. Come SILB sappiamo che in tutta l’Emilia Romagna si stanno organizzando party abusivi per le prossime festività e ne abbiamo già segnalati alcuni agli organi competenti. Il rischio è che il fenomeno possa diventare di proporzioni inaspettate, aumentando i pericoli per la situazione sanitaria e le difficoltà delle forze dell’ordine ad intervenire. In questi giorni abbiamo provveduto anche a segnalare ai Comuni le feste organizzate da alcuni locali che non hanno autorizzazioni, affinché si adoperino per fermare sul nascere questa eventualità. Ora più che mai non possiamo permetterci un ulteriore colpo mortale al settore.

Per noi le festività di Natale e di Capodanno rappresentano uno dei momenti più importanti dell’anno e se saremo costretti ad ulteriori restrizioni molti decideranno di non aprire. Peccato che siano già stati versati gli acconti per gli spettacoli, si sia già ingaggiato il personale e fatto scorte di prodotti. Chi ci rimborserà? Ma soprattutto, come si possono lenire le difficoltà economiche e morali che il settore sta subendo ormai da anni? Dall’inizio della pandemia non abbiamo mai avuto un giorno di respiro, con una spada di Damocle sempre sopra le nostre teste e l’obiettivo puntato sui nostri comportamenti, amplificando le storie dei pochi che non si comportano bene per criminalizzare l’intero settore. Una pratica che non è più sostenibile.

Con il SILB, a livello nazionale, ci siamo attivati contattando direttamente i rappresentanti del governo e della politica, affinché intervengano per evitare questo provvedimento iniquo e irrispettoso nei confronti di chi ha sempre seguito con attenzione e scrupolo le indicazioni del governo per il contenimento della pandemia. Pensavamo erroneamente che la terza dose di vaccino ci avesse dato serenità, che il Super Green Pass fosse uno strumento per convincere anche gli irriducibili a vaccinarsi, ma questo non è accaduto. Anzi, oggi ci ritroviamo davanti l’eventualità di doverci sottoporre a tampone per entrare in discoteca anche se siamo vaccinati. Sono spiazzato e confuso. Sarebbe ora che venissero date quelle informazioni che il Paese aspetta e che siano chiare, nette ed esaustive”.

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