Rimini. I due ex senzatetto convolano a nozze in Comune

Archivio

Coppia di ex clochard convola a nozze: celebra l’assessore Gianfreda, alla presenza del sindaco. Special guest Franco, lo storico senza tetto ultrasettantenne che gravitava in piazza Tre martiri, prima di essere aiutato dalla Papa Giovanni XXIII con l’azienda sanitaria.

Galeotta fu la cooperativa

È un lieto fine che commuove quello che ieri ha unito in matrimonio il 68enne riminese Fabio e la sua Arianna, 55enne nata a Santarcangelo. Un amore sbocciato la scorsa estate nella cooperativa di Cerasolo, nella Capanna di Betlemme della Papa Giovanni che sorge sulla superstrada per San Marino. Un luogo che non dà solo un mestiere ma, come raccontano gli amici della coppia, restituisce dignità e giornate scandite da ritmi regolari. Durante lavori di assemblaggio, anche le loro esistenze hanno trovato la quadra, l’uno pezzo mancante dell’altra, sebbene Cupido abbia scoccato la freccia in tempi diversi. Lui è rimasto folgorato appena l’ha vista entrare, lei tempo dopo. La proposta risale invece a un mese fa, quando Fabio ha vinto la sua timidezza. “Se non lo faccio adesso, non lo faccio più”, si è detto. Poi, ieri, la lettura di una poesia di Nazim Hikmet ha siglato il “sì” celebrato dall’assessore Gianfreda. Tra i partecipanti alla cerimonia, svolta in municipio alle 17.30, tra occhi lucidi e confetti al sapore di un nuovo inizio, è intervenuto anche il primo cittadino Jamil Sadegholvaad. Tutti gli ospiti della Capanna di Betlemme, compreso Franco, hanno accettato l’invito con entusiasmo. «Sono persone eccezionali» e «sembrano adolescenti al primo amore» sono i commenti che si sono rincorsi tra gli applausi finali. Quanto alla loro vita in salita, per trovare un tetto che non fosse fatto di stelle, Arianna ha passato qualche tempo nell’albergo sociale di Torre Pedrera, “Tre angeli”. Anche Fabio si era ritrovato a fronteggiare un momento complicato circa cinque anni fa, quando perse tutto. L’aveva salvato la Comunità Emmaus in Toscana; dopo una malattia aveva ricevuto l’aiuto prima di una cugina e infine della Papa Giovanni. Ora i due sposi vivono in un residence a Igea Marina ma hanno già presentato domanda per la casa popolare.

Lunga attesa

A raccontare l’emozione che ha preceduto la cerimonia è il testimone dello sposo, a lungo clochard, il riminese Mauro Bravi. «Fabio e Arianna convivono e ieri mattina sono andato a prenderlo in auto per le ultime commissioni e perché non vedesse la sposa con l’abito bianco. Del resto è così che ci siamo conosciuti, ero io a dargli i passaggi per portarlo al lavoro». Fabio era molto sereno, prosegue ancora Mauro, e si è occupato del bouquet di rose e delle ultime incombenze, finché «dopo il pranzo a base di pizza e il cambio d’abito con tanto di cravatta», la tensione si è fatta sentire, con la proverbiale agitazione che fa sbiancare i quasi-sposi. Cuore in gola anche all’ingresso di Arianna in sala, capelli raccolti e abito bianco con fiorellini ricamati sulle maniche trasparenti. Il banchetto di nozze, riservato a una cinquantina di ospiti, si è tenuto alla Casa Stella Maris di Marebello. Lo chef Daniele Gori ha preparato un menù genuino come gli sposi: dai salumi alla tagliata, il tutto coronato da una grande torta di frutta fresca con panna montata.

#getAltImage_v1($tempImage)

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui